Manovra stipendi, decade l'accusa di falsa fatturazione per gli ex vertici della Juve

Questa mattinata comincia con una notizia, che allevia ancora di più la posizione della Juventus all'interno della casistica sportivo giudiziaria delle plusvalenze fittizie. Infatti, i tre ex "sindaci" della società sono stati scagionati dall'accusa di essere a conoscenza della manovra stipendi, della side letter e della carta relativa allo stipendio di Cristiano Ronaldo. Questo è il personalissimo timbro dei pm incaricati dell'indagine, i quali hanno asserito che "Nè dai documenti in sequestro, come le mail, nè dalle intercettazioni, è emerso il minimo coinvolgimento dei sindaci nelle condotte illecite descritte con riguardo alla seconda manovra stipendi è emersa chiaramente la volontà dei dirigenti juventini di non rendere pubblico alcunché in ordine alle trattative con i giocatori". In virtù l'archiviazione è stata richiesta anche per Andrea Agnelli, Pavel Nedved, Fabio Paratici, Marco Re, Stefano Bertola e Stefano Cerrato.
Secondo i giustizialisti, che hanno avanzato istanza di archiviazione nei loro confronti per falsa fatturazione, "È emersa la finalità prevalentemente bilancistica e non fiscale delle operazioni di scambio contestate. Queste operazioni risultano neutre, “a somma zero”, sotto il profilo finanziario, tese solo a consentire di registrare un ricavo immediato, spalmando i costi negli anni successivi». Anche ritenendo artificiali i valori contrattuali, la Juventus non ha avuto alcun concreto vantaggio fiscale da queste operazioni".
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