Berardi: "Prima dell'infortunio avevo trovato l'accordo con un grande club a strisce. E su Chiellini..."
Intercettato dai microfoni de Il Corriere dello Sport, la bandiera del Sassuolo Domenico Berardi ha rivelato di essere stato vicino alla cessione a una "squadra a strisce", risvegliando inevitabilmente i rumors che in più di un'occasione lo avevano accostato alla Juventus. Queste le sue parole:
"Sono al Sassuolo da quindici anni. Nei primi anni non mi sentivo pronto a lasciare, negli ultimi cinque o sei ho spinto per andare via. Ma bisogna essere in tre per chiudere l'accordo ed è sempre mancato uno dei tre.
Se c'è stato un momento in cui mi sono sentito davvero in uscita? Sono sincero, sì. Prima di farmi male avevo trovato l’accordo con un grande club, le soluzioni erano state individuate. Tutte. Ma non chiedermi quale, tanto non te lo dico.
Quale squadra era? A strisce. Mi è dispiaciuto non poter fare la Champions, non poter giocare per gli obiettivi più alti. La Champions è qualcosa che vorrei provare da sempre.
La delusione? Passai un mese un po’ così, tra l’arrabbiato e il deluso. Prevalse la gratitudine nei confronti di questo club del quale mi sento e mi fanno sentire la bandiera. Non sono Totti, ma è ugualmente bello e importante. Sassuolo non è Roma, è una questione di dimensioni, non solo calcistiche. La Roma è un top club.
Le provocazioni? Non ci casco più. So come affrontare i provocatori. Non è stato semplice adattarsi, ma ci sono riuscito.
I marcatori più duri? La Roma di Mourinho: undici assatanati, in campo alimentavano il caos. Devo dire che un altro bel soggetto era Chiellini. Ti menava e poi ti ringraziava. Una marcatura esperta e fisica. Quand’eri a terra semidistrutto da lui, Giorgio era il primo a consolarti. Un martello, ma educato".
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