Ibra: "Scudetti con la Juve incancellabili. Allegri non ha coraggio!"

La primissima parte del primo giorno di dicembre è cominciata con il botto. Merito di Zlatan Ibrahimović. Il campione svedese ha concesso un'intervista al Corriere della Sera. Nulla di strano in sé per sé. Ma se a parlare è l'attuale attaccante del Milan si ha la garanzia di non leggere mai cose banali. Nella lunga intervista, si è soffermato sulla sua esperienza biennale alla Juventus. Una parentesi nella quale ha vinto due scudetti revocati nella realtà, ma incancellabili dalla sua memoria e da quella del campo. Ecco le sue parole:

"Quegli scudetti li abbiamo vinti, e nessuno ce li può togliere. Nessuno può cancellare il sudore, la fatica, la sofferenza, gli infortuni, i gol. Per questo, quando dicono che in carriera ho vinto undici scudetti, mi correggo: sono tredici".

A proposito di scudetti vinti, il suo focus si incentra sul profilo di Massimiliano Allegri, allenatore che ha vinto tanto sulla panchina bianconera e che Ibra conosce molto bene. Soprattutto per quello che pare essere un "difetto" del tecnico livornese, vale a dire la mancanza di coraggio sia in campo che nelle scelte fatte in carriera. Come quella di tornare alla Juventus, piuttosto che accettare la corte del Real Madrid:

"Avevamo perso 3 a 0 con l’Arsenal, e lui era tutto contento. È vero che avevamo passato il turno, ma non c’era nulla da ridere, e gliel’ho fatto notare. Allegri cosa ha risposto? Tu Ibra pensa a te, che hai fatto cagare. Gli ho ribattuto che aveva fatto cagare lui: per paura si era portato due portieri in panchina... Allegri è bravissimo a gestire lo spogliatoio, ma doveva avere più coraggio: andare al Real Madrid, misurarsi con l’estero. Invece ha fatto la scelta comoda