Sconcerti su Agnelli: "Voleva fare della Juve una piccola Fiat"
Dietro le quinte ma anche ai ragionamenti: nel suo solito editoriale radiofonico, Mario Sconcerti ha parlato della genesi delle decisione più importanti degli ultimi anni in casa Juve. Fornendo anche la sua chiave di lettura in merito all'inzio dei problemi bianconeri. "Mi ricordo che stavano per prendere Conte e mi contattò Agnelli, ci vedemmo a Roma - ricorda il giornalista a 'Maracanà' su TMW Radio - Rimanemmo a lungo a parlare, così come quando Conte andò via. L'ho sempre ammirato come persona diversa in un calcio nuovo".
JUVE COME LA FIAT - "Siamo abituati a presidente che sono fuori dalla società - ha aggiunto Sconcerti - lui invece è un vero impiegato del club. Ha cercato di fare la Juve una piccola Fiat e lì sono nati i problemi. Tutte le cose della Juve trasudano efficienza e lusso. Quando hanno pensato di fare l'ultimo scalino, con giustificata arroganza, si sono ritrovati nel problema Ronaldo che non potevano permettersi. Agnelli ha innovato molto la figura del dirigente di calcio. Sono convinto che si sentissero a un passo dal miliardo di fatturato. E Ronaldo era quello che doveva far fare l'ultimo scalino".
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