Yildiz crea, Kostic segna, David scalpita: così i bianconeri arrivano alla sfida con il Cagliari

La sfida contro il Cagliari è anche un viaggio dentro le singole storie bianconere, ognuna con un dettaglio che pesa eccome sul presente della Juventus. Filip Kostic, per esempio, viaggia con la possibilità di infilare tre gol in tre partite per la prima volta nei principali campionati europei. Tutte le sue reti in Serie A sono arrivate nel primo tempo e su azione: un marchio di fabbrica che dice immediatezza, concretezza, fame.

C’è poi Kenan Yildiz, artista e operaio insieme: 27 tiri totali, 25 occasioni create. In Italia solo lui e Nico Paz viaggiano oltre quota 20+20, un club riservato ai giocatori che fanno esplodere le partite con una giocata o un lampo di caviglia. Con lui il gioco vive, esplode, riparte. Teun Koopmeiners è l’emblema del nuovo corso: con Spalletti ha raddoppiato i palloni giocati (86 a partita), trasformandosi da mezzala dinamica a centrale illuminato della prima costruzione. Una crescita che sta ridefinendo il modo in cui la Juventus pensa e muove la palla.

E poi c’è Locatelli, capitolo a parte: 199 presenze in bianconero, pronto a entrare nel club dei 200 come uno di quei giocatori che, senza troppo rumore, hanno costruito una continuità non comune. Dal 2021 a oggi, solo quattro in Serie A hanno raggiunto questo traguardo con una sola maglia. Occhi puntati anche su Jonathan David, al gol in Champions 93 giorni dopo il primo in Italia. Ora ha la possibilità di segnare in due gare di fila per la prima volta dai tempi del Lille: segnale che il feeling con il mondo Juve inizia a carburare. Capitolo Cagliari: Borrelli è un’arma aerea devastante (quattro gol di testa nel 2025), Folorunsho proprio contro la Juve ha vissuto l’unica gara in cui ha segnato e assistito nella stessa partita, Felici è già a quota tre partecipazioni-gol—come in tutta la scorsa stagione.