Morte Vialli, Porrini in ESCLUSIVA a BN: “Leader assoluto e campione umile. Un grandissimo uomo. Grazie di tutto”

Morte Vialli, Porrini in ESCLUSIVA a BN: “Leader assoluto e campione umile. Un grandissimo uomo. Grazie di tutto”  TUTTOmercatoWEB.com
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
venerdì 6 gennaio 2023, 11:45Esclusive
di Quintiliano Giampietro

La morte di Vialli sta suscitando la reazione commossa del mondo calcistico e non solo. L'ex capitano della Juventus è scomparso stamane a Londra all'età di 58 anni, dopo una lunga malattia. In ESCLUSIVA a Bianconeranews Sergio Porrini, compagno di squadra di Vialli, con cui ha conquistato la Champions League nella stagione 1995/1996.

Chi era Vialli?

“Gianluca per me è stato leader assoluto della Juventus di quegli anni. Un amico, un grandissimo giocatore in campo e fuori. Legava sempre il gruppo, un perfezionista, non era mai soddisfatto perché voleva sempre il massimo. Un esempio per tutti. Era Vialli, aveva vinto tutto, era considerato tra i più forti in circolazione, ma aveva un'umiltà incredibile. Per me, quando sono arrivato alla Juve, è stato un esempio e il vero capitano sempre, sin dal primo giorno”.

Fuori dal campo?

“Un grandissimo. Mi ricordo quando arrivai alla Juve, non eravamo sposati e abbiamo vissuto spesso insieme fuori dal campo. Era una persona con la quale potevi parlare di tutto, era aperto a qualsiasi cosa. Potevi scherzare e poco dopo affrontare argomenti molto più profondi come la politica, la religione. Gianluca era un umile. Per me è sempre stato l'esempio da seguire”.

Con la morte di Vialli cosa perde il calcio?

“Perde quei valori che oggi secondo me sembrano perduti: lealtà, amicizia. A prescindere dal campione, questo sport perde perde un grandissimo uomo. Anche il modo con cui ha affrontato la malattia, lo ha fatto da guerriero, come lo conoscevamo. Anche lui come Mihajlovic non ce l'ha fatta. E' un momento tristissimo per tutti”.

C'è qualcosa che avresti voluto dirgli e purtroppo ormai non puoi più fare?

“Spesso le strade delle persone si dividono, ognuno ha la propria vita. Lui viveva a Londra. Non ho più avuto la possibilità di dirgli quanto gli volessi bene come persona, quanto mi dato negli anni alla Juventus e quanto mi abbia aiutato ad inserirmi soprattutto nella prima stagione, nonostante le critiche che ricevevo. Non ho mai potuto dirgli grazie per tutto quello che ha fatto per me e questo mi dispiace”.