Chi non ha tempo, non aspetti il tempo della Juventus

Chi non ha tempo, non aspetti il tempo della JuventusTUTTOmercatoWEB.com
© foto di Raimondo De Magistris
martedì 1 febbraio 2022, 18:00La Frecciata
di Franco Leonetti

Il mercato di gennaio inteso, da sempre, come occasione per correggere e sanare gli errori commessi, concezione salvifica per antonomasia calcistica. Una sessione povera, svigorita, con poche scelte e affari di piccolo cabotaggio, riparazioni e piccole toppe. Poi, improvvisamente, entra in scena la dirigenza della Juventus e tutti gli stereotipi saltano per aria, con buona pace di chi prevede, analizza, osserva e sminuzza anche le virgole in sede di calciomercato. La dirigenza bianconera soverchia, rivoluziona, quelle che sono le linee guida classiche, operando sul mercato come si fosse in estate. E davvero la finestra di gennaio è stata un vero anticipo della prossima sessione di giugno, sia a livello di budget economico prestabilito che di scelte fortemente incisive sulla rosa. Non solo acquisti capaci di esaltare i fan della Vecchia Signora, ma anche le uscite, e che uscite, vero tallone d’Achille nelle passate sessioni, che avevano convogliato strali e critiche durissime nei confronti della società della Continassa.

Inutile addentrarci su ogni singola operazione, nelle ultime due settimane tutti hanno goduto dei singoli dettagli di operazioni fantastiche, portate a termine in poche ore con risolutezza, capacità, intuizioni e grande fermezza. O si fa alle condizioni della Juve altrimenti nulla, vedasi la vicenda Nandez e le cessioni auree, per vincoli immessi sui contratti, di Bentancur, Kulusevski e Ramsey, quest’ultimo vero capolavoro, con firma in calce, per un giocatore fuori rosa e non rientrante più nei piani bianconeri, che gravava sui bilanci, causa uno stipendio faraonico. Ma anche le entrate hanno dimostrato la nuova linfa societaria, Vlahovic colpo semplicemente stellare, Zakaria preso a prezzo di saldo colmando una lacuna grave in mediana, e Gatti, vero anticipo difensivo, viste le carte d’identità ingiallite di Bonucci e Chiellini. Insomma questa dirigenza merita solo applausi a scena aperta per aver portato a casa un mercato fenomenale. Oggi tutti a lodare il poker dirigenziale protagonista nella campagna di gennaio ma negli scorsi mesi se ne sono sentite di ogni. Critiche efferate, considerazioni al limite dell’insulto, affermazioni becere, allontanamenti immediati auspicati: alcuni tifosi e certi ”personaggi in vista” avevano già giubilato e seppellito Cherubini e Arrivabene bollandoli come corpi estranei alla Juve, proprio loro che conoscono benissimo l’ambiente e lavorano in bianconero da tanti anni.

Le operazioni di mercato hanno fornito l’ennesima riprova di ciò che già si sapeva: serve sempre del tempo per consentire di lavorare al meglio, portando a casa risultati ottimali e di grande livello. D’incanto, chi ha letteralmente massacrato per mesi Arrivabene, Cherubini, e l’intera società, con a capo il Presidente Agnelli, è sparito, si è dileguato, si è totalmente mutizzato. Nello sport non si può vincere sempre, regola in auge dalla notte dei tempi, serviva solo riflettere con calma e un briciolo di serenità prima di mitragliare tutto o tutti, tacciando d’incapacità ogni elemento. Metà dirigenza cambiata, con insediamento a giugno, e come in tutti i nuovi corsi la necessità di assestamento per mettere in moto la macchina, senza dimenticare che il mercato non si fa con le figurine ma con oculatezza, strategie e budget economici. Il risultato? Semplicemente la più bella campagna trasferimenti di gennaio, di sempre, nella storia della Juventus FC, incarnata da operazioni fragorose e strabilianti, in barba a chi avrebbe defenestrato tutto e tutti già a settembre. Una lectio magistralis che deve servire per il futuro, perché la via maestra è tracciata: chi non ha tempo, non attenda il tempo della Juventus.