Juventus in ansia, domani in Corte d'Appello federale round plusvalenze

La nuova Juventus sta per affrontare la prima battaglia giudiziaria legata all'inchiesta Prisma per quanto riguarda il filone plusvalenze. Domani la Corte d'appello della Figc dovrà decidere se accogliere la richiesta della Procura di riaprire il processo, a distanza di 8 mesi dall'assoluzione (insieme ad altri 10 club) in due gradi di giudizio, per lo stesso capo d'imputazione. Come noto, è impossibile fissare una valutazione oggettiva dei cartellini dei calciatori e per questo non esiste violazione di alcun articolo del Codice di Giustizia sportiva. Chinè e i suoi 007 ritengono però debba essere revocata parzialmente quella sentenza perché sarebbero subentrati nuovi elementi a carico dei bianconeri, dopo aver visionato le carte della Procura di Torino, titolare dell'inchiesta penale.

Nei primi due round del processo sportivo, le accuse erano legate ai valori messi a bilancio che valutavano in modo eccessivo alcuni calciatori. Il parametro di riferimento però era il sito Transfermarkt, i giudici non furono convinti e quindi prosciolsero gli imputati. Secondo gli inquirenti, ci sarebbero intercettazioni telefoniche significative in grado di inchiodare la Juventus. Insomma, un nuovo quadro accusatorio.

Chinè spiegherà perché è necessaria la riapertura del processo, nel caso in cui venisse accolta la sua tesi, chiederà direttamente le sanzioni. Quali? Impossibile fare pronostici. In passato, in processi riguardanti plusvalenze furono chieste solo multe e inibizioni, senza alcuna penalizzazione. Comunque sia, domani la Corte d'Appello dovrà esprimersi su entrambe le questioni: decidere riapertura o no del processo, sanzioni o assoluzione. Il primo caso sarebbe un atto molto forte e sicuramente farebbe giurisprudenza, saremmo nella norma invece se la richiesta venisse respinta. Comunque vada, l'esito potrebbe essere un segnale importante della Giustizia sportiva rispetto a tutta l'inchiesta Prima.