Marchese a RBN: "Juve basta esami di maturità. Occhio al Pafos"

A Radio Bianconera è intervenuto Domenico Marchese. Il giornalista de La Repubblica ha analizzato il momento di difficoltà della Juve di Spalletti, domani impegnata in Champions League contro il Pafos allo Stadium. Queste le sue considerazioni durante Rbn Cafe: "Io la soluzione ce l'ho. Mi pare ho letto la partenza dell'hashtag Spalletti out. Mi pare esagerato, peraltro dopo tutti questi cambi di allenatori. Evidente il problema non sia in panchina. Per lme è la scelta migliore si potesse fare. Ha sbagliato la gara contro il Napoli, altrettanto dico non si può giudicare da un episodio, oltretutto pensando abbia preso una situazione difficile. In questo momento  mi viene difficile una squadra più forte dei partenopei in Italia. Domenica sera abbiamo visto la certificazione della rosa della Napoli superiore a tutte le altre, viste le tante assenze. Conte è stato molto bravo a leggere la partita e disinnescare le scelte di Spalletti. La gara non è stata preparata bene dall'allenatore di Certaldo. Con questa squadra il tecnico toscano non ha tanta conoscenza, essendo arrivato da poco. Il piano era diverso. Questo deriva dall'arrivo in corso del tecnico". 

Su Yildiz falso 9: "Non è da escludere possa riproporlo, magari modificando il giocatore su certi aspetti. E' sintomatico della poca fiducia in David e Openda. Forse a Napoli ès atta anche una questione di lettura della gara. Cabal e Koopmeiners impiegati contro Neres un errore. Credo Spalletti giocherà con la difesa a quattro, ancora evidentemente non è pronto anche a causa delle assenze. Koopmeiners è un valore aggiunto in difesa solo contro certe squadre, le alcune dal punto di vista difensivo erano già emerse in altre partite. La Juve è la classica coperta corta. La situazione non è facile. Contro il Pafos l'unico errore è di pensare sia abbordabile. Sarà una sfida molto importante. Basta utilizzare il termine esame di maturità. Si sta lavorando per trovare un'identità. Meglio perdere qualche gara in più, ma credere in ciò che si sta facendo. Troppi cambi di allenatore non rientrano nella storia della Juve".