La Juve come Galileo, la Exor faccia saltare il banco

La Juve come Galileo, la Exor faccia saltare il banco TUTTOmercatoWEB.com
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
lunedì 15 maggio 2023, 18:05Opinionista per un giorno
di Antonio Paolino
Luigi Schiffo, conduttore de "La Juve del lunedì" su Radiobianocnera, é "opinionista" per un giorno sulle questioni bianconere del momento

Giusto criticare la Juve e Allegri per la prova con il Siviglia. Giusto valutare la stagione soprattutto in base al cammino in Europa League (concluso allo Stadium con 2 vittorie, 2 pareggi, 4 gol fatti e 2 subiti), perché il campionato è falsato, ri-falsato, ri-ri-falsato e la Coppa Italia, nel suo piccolo, è stata falsata anche lei dall'annullamento della squalifica a Lukaku deciso da Gravina con una grazia contro il regolamento, pur con un'eliminazione meritata a San Siro. Ma i tifosi bianconeri non devono cadere nel tranello. In questo momento il problema della Juve non è Allegri, non è il distacco dal Napoli, non è un calcio troppo poco intenso per essere europeo, non è la prova insipida con l'Inter in Coppa Italia.

Problema - In questo momento è in corso uno spudorato attacco volto a colpire la Juventus nella reputazione e nella solidità del futuro. Basta leggere le 75 pagine delle motivazioni del CONI per capire, tra una supercazzola e un antani, che è un attacco premeditato e senza appigli giuridici e logici: la "slealtà della Juventus" non è dovuta alla violazione di regole. È decisa a tavolino, sfruttando un clima creato (ad arte?) da un diluvio di intercettazioni pubblicate a ripetizione e provenienti dalla Procura di Torino, sulla base anche del lavoro di un pm "anti-juventino, non da tifoso del Napoli ma proprio da magistrato", che infatti al Palagiustizia non sta mettendo piede nelle prime udienze per ovvie ragioni di opportunità. Cosa sarebbe per esempio successo se i media avessero riservato la stessa "attenzione" agli stipendi non pagati dall'Inter nell'anno dello scudetto o ai debiti del suo proprietario; alle doppie proprietà di Lotito (Lazio-Salernitana) e De Laurentus (Napoli-Bari) e ai passaggi di giocatori tra queste coppie di società "sorelle"; all'acquisto dell'uomo-scudetto Osimhen attraverso la valutazione da 20 milioni di quattro giocatori semisconosciuti se non semiprofessionisti? Non se ne parla, quindi sono fatti che non esistono? È una questione politica, e chi conosce la canzone di Venditti può continuare da solo il pensiero… Vedendo poi Gravina-Ceferin a braccetto una volta a San Siro e un'altra all'Olimpico, vengono tanti pensieri a proposito di possibili registi della questione. Così come assistendo all'uso monodirezionale del VAR in tutta la stagione, a volte spudorato anche questo, come nello strano caso della sparizione di Candreva, in cui "nessuno ha sbagliato". Come ho già detto e scritto, siamo nel bel mezzo di un processo dell'Inquisizione. Questo è il problema della Juventus, il resto è una cortina fumogena per nasconderlo un po'. La Juve si ritrova nei panni di Galileo: i "massimi sistemi" in contrasto questa volta non sono eliocentrismo-geocentrismo, ma probabilmente Superlega-Uefa in Europa e gestione troppo vincente con investimenti strutturali-gestioni da "Allenatore nel pallone" in Italia (ovviamente Agnelli non è esente da errori gestionali e di relazioni, senza dubbio, ma fino a prova contraria gli errori non sono né reati né illeciti sportivi).

Galileo - Galileo non aveva la forza di affrontare il Santo Uffizio e ha "patteggiato" (ci ha pensato poi la storia a dargli ampiamente ragione), se invece la Juve ha la forza di far saltare il banco, è ora di farlo. Nel 2023 un settore economico tra i più importanti d’Italia non può essere giudicato  da Tribunali Medievali che hanno nella presunzione di colpevolezza, nell'afflittività della pena, nel “sentimento popolare” e nella "dosimetria" i loro principi guida. La Exor è ricca e potente (il presidente guida anche la Banca Mondiale), faccia saltare il banco.