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Alessio a RBN: “Capisco la rabbia dei tifosi. Motta andrebbe sostenuto. Conte? Se la Juve chiama...”

Alessio a RBN: “Capisco la rabbia dei tifosi. Motta andrebbe sostenuto. Conte? Se la Juve chiama...” TUTTOmercatoWEB.com
© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport
venerdì 3 maggio 2024, 10:30Podcast
di Quintiliano Giampietro

La Juve continua a preparare la gara di domenica sera contro la Roma che regalerebbe la qualificazione aritmetica in Champions League in caso di successo. Tutti a disposizione, da valutare le condizioni di Vlahovic, alle prese con un problema al ginocchio, in caso di forfait pronto Milik. Intanto è sempre più viva la discussione sul futuro della panchina bianconera: Allegri sembra ai titoli di coda con un anno d'anticipo, Thiago Motta resterebbe favorito per sostituirlo, ma occhio al Milan. Non pare però del tutto tramontata l'ipotesi di un ritorno di Conte. Giuntoli nel frattempo continua a lavorare per la squadra del prossimo anno, servono rinforzi in ogni reparto. In ESCLUSIVA a Fuori di Juve Angelo Alessio, vice di Conte sulla panchina bianconera nel triennio 2011-2014.

Qualificazione in Champions a portata di mano quando mancano quattro giornate al termine al campionato, poi la finale di Coppa Italia. Resta l'enorme distacco dall'Inter capolista. Questo il giudizio di Alessio sulla stagione della Juve: “L'annata finora è in chiaroscuro. Gli obiettivi prefissati sono il ritorno in Champions League e poi la Coppa Italia. E' altrettanto vero che la distanza dall'Inter è incredibili e i motivi sono diversi: l'impossibilità di utilizzare Pogba, gli infortuni prima di Chiesa, poi di Vlahovic, a gennaio non si è potuto fare un un grande mercato. Insomma non è stata una stagione semplice. Dallo scontro diretto in poi la squadra è crollata, però le colpe vadano suddivise. Fermo restando i traguardi da raggiungere, resta il malcontento di risultati negativi di brutte prestazioni e di non gioco”. Sul futuro di Allegri: “Vedremo cosa accadrà a fine stagione. Deciderà Giuntoli cosa fare, visto che è stato investito da John Elkann”.

Nel podcast l'intervento integrale