La sfida contro la Roma ha un valore triplo per la Juve
In gergo tennistico la trasferta di domenica contro la Roma sarebbe un match-point per la Juve. In caso di successo, infatti, i bianconeri avrebbero la certezza aritmetica di tornare in Champions League dopo l'anno di purgatorio cui sono stati costretti dalla Giustizia sportiva. Ogni altro risultato, rinvierebbe l'appuntamento. Con la qualificazione in tasca, Allegri avrebbe poi la possibilità di gestire le forze in vista della Salernitana, di conseguenza preparare nel migliore dei modi la finale di Coppa Italia, di scena sempre allo Stadio Olimpico capitolino il prossimo 15 maggio. Per il blitz in casa di De Rossi serve però un cambio di marcia radicale di Danilo e compagni, reduci da soli 13 punti rimediati in altrettante giornate. Un trend da retrocessione.
La Juve potrebbe trovare una Roma stanca fisicamente e mentalmente dopo la sconfitta contro il Bayer, a quattro giorni peraltro dal retour-match in Germania. A prescindere dallo status emotivo e atletico dell'avversario, la squadra di Allegri deve però dare una sterzata radicale rispetto all'atteggiamento con cui scendere in campo e a prestazioni spesso inguardabili, salvo casi sporadici. Distrazioni non sono più ammesse, c'è un obiettivo da centrare e conta quello. Poi, come detto, testa alla Coppa Italia. L'Atalanta ci arriverà dopo la semifinale di ritorno di Europa League e, tre giorni prima della finale con la Juve, lo spareggio Champions con la Roma a Bergamo. Conquistare la Coppa diventa maledettamente importante per diversi motivi. Intanto si tornerebbe a alzare un trofeo dopo tre anni di digiuno. Poi renderebbe meno amara una stagione in cui l'Inter vince lo scudetto da dittatrice. Infine per Allegri sarebbe il regalo di addio. Salvo permanenza.
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