Il gol unica medicina per Vlahovic

Il gol unica medicina per VlahovicTUTTOmercatoWEB.com
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martedì 14 marzo 2023, 18:00La Frecciata
di Franco Leonetti

L’astinenza da fruscìo di rete che si gonfia, è il peggior incubo di un attaccante. Vanno bene i compiti di un allenatore da rispettare, va benissimo cucire il gioco aiutando manovra e compagni, normalizzano il morale i commenti positivi, ma un centravanti anela solo ad una cosa: il gol. Dusan Vlahovic non attraversa un periodo felice sotto questo punto di vista, ma contro la Sampdoria si è mosso meglio nonostante il rigore finito sul palo, spinto lì dalla gran voglia del ragazzo serbo di spaccare il mondo, e nonostante il colpo di testa, sul finale di gara, deviato dal portiere doriano che poi ha spalancato la porta al gol, sempre di testa, di Soulè. In entrambi i casi il viso di Dusan è parso rabbuiato, arrabbiato, deluso, e sulla seconda occasione rassegnato, quasi al limite dell’ironico: quando sopraggiungono momenti così, puoi provare qualsiasi opzione ma la palla non ne vuol sapere di varcare la fatidica linea bianca di porta.

Ma Vlahovic deve stare tranquillo, certo più facile a dirsi che a metterlo in pratica, perché il successo personale arriverà presto, lui animale d’area che vive per quel momento di adrenalina imparagonabile rispetto ad altre cose. Sei partite di digiuno, cinque match di campionato di fila senza andare a segno, sono sicuramente una novità per lui, ma per un attaccante anche questo lasso di tempo fa parte del bagaglio di pressioni che si porta sulle spalle, aiutandolo a crescere. Alcune critiche poi appaiono veramente esacerbate e fuori luogo, qualcuno ha parlato di psicodramma, qualcun altro di flop, insomma, vanno bene le elevate aspettative sul centravanti di riferimento della Juventus, ma alcuni vocaboli appaiono realmente un po’ oltre. Lo Stadium, dopo la mancata realizzazione del penalty, lo ha invocato a gran voce, i tifosi sono con lui, lo stesso Mister ripone grande fiducia nei suoi mezzi, parlando più volte delle sue performance e del lavoro che lo staff sta facendo e reiterando con il n.9 bianconero, insomma ora manca solo il gol.

Il ragazzo di Belgrado ha tutto il tempo per migliorare, e contro la Sampdoria, Vlahovic è sembrato più cattivo, deciso e meno goffo in certi controlli e sponde rispetto al Friburgo, solo per citare un esempio. Ora, lui in primis, si attende maggior brillantezza e reattività dal suo fisico per tornare a fare il cecchino che tutti conosciamo nell’area piccola, senza mai dimenticare che Dusan è stato, prima torturato, e poi costretto a star fuori dal terreno di gioco per mesi, da quella brutta bestia che si chiama pubalgia, un problema infiammatorio che non permette a nessun atleta di esprimersi al meglio. Il gol è l’unica medicina per guarire un attaccante, anche questo periodo cupo servirà a renderlo più forte. L’importante è saperlo e prenderne atto, nei periodi buoni un centravanti tira in porta dalla tangenziale e fa gol sotto l’incrocio, in periodi come questi nemmeno a 11 metri dal fruscìo bellissimo, si riesce ad esultare. Il gol arriverà e troverà un ragazzone di 23 anni pronto ad sprizzare felicità, sorridere, alzare le braccia al cielo, condividendo la gioia con la squadra e i tifosi: il mestiere dell’attaccante è il più bello del mondo, quando vai in gol.