Cartolina dal Maradona: non era una formazione sperimentale, era una prova per capire chi è da Juventus...
A ormai tre giorni dalla sconfitta di Napoli il fastidio di aver perso una partita dominata dal punto di vista delle occasioni è ancora molto forte. Ma, a parte il fastidio, ci sono sufficienti motivi per sorridere. Prima, durante e dopo la partita era chiarissimo lo scenario: da una parte il Napoli, lontanissimo parente della squadra che lo scorso anno segnò 5 gol, una squadra (e un ambiente) nevrotica, confusa, improvvisata immagine del proprio presidente; dall'altra parte la Juventus, giovane, rinnovata, ancora fragile ma che dà la sensazione di passaggio da un'era all'altra. Ed è per questo che, approfittando dell'assenza di Rabiot e McKennie, è quasi presumibile pensare che l'ordine di scuderia sia stato: "mandare in campo la Juventus più giovane di sempre e capire, in una partita e in un ambiente tanto delicato, sui chi si può puntare e su chi no".
Non a caso è stata una delle prime cose che ha fatto notare Allegri al termine della partita in sala conferenza: "Oggi credo sia scesa in campo la Juventus più giovane di sempre". Si, era esattamente così ma il tecnico lo sapeva bene. La linea verde riguardava soprattutto ali e centrocampo con Cambiaso (24) sulla destra, Iling Jr (20) sulla sinistra; in mezzo, accanto a Locatelli (26), c'erano Alcazar (21) e Miretti (21). Esami di maturità per tutti, intanto per aggiungere minutaggio ed esperienza in una partita di fuoco e, soprattutto, per capire chi ha dna da Juventus e chi no. Il tutto senza dimenticare chi è entrato a gara in corso: Weah (24), Yildiz (18) e Nonge (18). Come sono andati gli esami?
Se la Juventus avesse monetizzato quanto costruito sarebbero stati promossi tutti a pieni voti, ma una sconfitta alla Juventus fa sempre la differenza e quindi il giudizio resta sospeso sulla squadra ma nei singoli ci sono tanti promossi: il primo è Miretti, citato subito da Allegri che, pur evidenziando le circa sessanta presenze già raccolte in bianconero, ne ha elogiato la prestazione; molto bene anche Iling Jr che potrebbe aver addirittura tolto il posto a Kostic, più attento e partecipe del serbo, poco preciso, ancora, nell'ultima giocata; tutto sommato Allegri applaude anche Alcraz - "era la sua prima partita intera" - dice il tecnico di Livorno, partito bene la prima mezz'ora poi calato un po' nel ritmo come è normale per chi è arrivato nel mercato invernale dopo essere stato fermo quasi 2 mesi. Yildiz ha avuto poco tempo, ma è entrato in campo già con il diploma di laurea in mano e mentre Weah ancora non convince totalmente, il giovane, ad ora, rimandato ma senza farne un caso è Nonge. Il belga non è entrato benissimo anche se ha avuto la sua parte nel gol di Chiesa, ma è stato decisivo in negativo sul fallo da rigore che ha spianato la vittoria al Napoli.
Ora le idee di Giuntoli saranno più chiare come è evidente che servirà, soprattutto in caso di approdo alla prossima Champions e al prossimo Mondiale per Club, di almeno tre rinforzi di qualità ed esperienza per ruolo per valorizzare una base interessante su cui aprire un nuovo, lungo, ciclo.
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