Siete realmente sicuri che mandare via Allegri sia la panacea di tutti i mali? E se ci fosse tanto altro?

Siete realmente sicuri che mandare via Allegri sia la panacea di tutti i mali? E se ci fosse tanto altro?TUTTOmercatoWEB.com
mercoledì 13 marzo 2024, 16:03Editoriale
di Vincenzo Marangio

Per l'editoriale di oggi ho scelto di fare un gioco, anzi un esperimento. Faccio conto che sia nato da pochi anni, il tempo di entrare nell'età della prima ragione e guardare al mondo, e alle cose, con aria ingenua e disincantata. Guardo alla Juventus, mia squadra del cuore, aspettando che risorga dalle ceneri di un decadimento durato tre anni dopo un decennio pieno di splendore, a guardare tutti dall'alto. Mi dico che nessuno vince in eterno e ricordo che la mitologia greca racconta di Icaro, figlio di Dedalo, che per fuggire dal labirinto di Creta vola via con ali attaccate con la cera dal padre, ma poi decide di volare troppo in alto fin vicino al sole con il risultato di vedere le sue ali sciogliersi gettandolo nel baratro. Mai sfidare gli dei, mai credersi più di ciò che si è.

E penso a quella magnifica Juventus targata Andrea Agnelli, quasi troppo bella per essere vera, che vola sulla testa di tutti per 9 interminabili anni, fino a desiderare di mettersi le ali griffate CR7 per volare sempre più su. Ancora più su. Tanto su da avvicinarsi agli dei e cadere giù, in un baratro lungo oltre tre anni. Penso che rialzarsi è difficile, anzi, ricordo che lo insegna la storia. Quando cominci una riabilitazione non puoi andare in gara, e quando hai completato la riabilitazione non puoi gareggiare con i più forti illudendoti di vincere solo perché una volta correvi talmente forte da sfidare gli dei. Nulla ti è dovuto, tutto è da conquistare con sudore e fatica e qualche errore

E penso alla Juventus di oggi, quella che si è rimessa in piedi e ha ripreso a correre, tanto da sfidare una squadra che ha un rosa nettamente più forte, profonda ed esperta. I giovani che hanno impensierito campioni esperti e quando hanno pensato di poterli battere si sono scontrati con l'errore di gioventù più classico: quello di volere tutto e subito. Esco di metafora e ricordo cosa mi aspettavo, dopo la passata tormentata e "surreale" stagione, dalla Juventus e cosa la dirigenza chiedeva al suo tecnico: andare in tutti i modi in Champions League. Guardo la classifica e vedo che la missione può già considerarsi raggiunta, a meno di un suicidio. E mi dico: "saranno tutti contenti! La riabilitazione continua...".

Poi entro sul mondo dei social, ascolto tifosi e addetti ai lavori parlare della Juve come di una squadra decadente, che ha fallito perché ha lasciato qualche punto per strada, o perché non ha concorso per lo scudetto fino in fondo o perché non gioca bene. Penso alla rosa, giovane e con una qualità da squadra in riabilitazione rispetto a quella piena di talento che volava sulle teste di tutti e mi dico: "mi deve essere sfuggito qualcosa"

Questa è la visione, se fossi davvero nato da poco. Ma l'età, purtroppo, oltre a farti sentire più vecchio ti dona l'esperienza e magari ti fai delle domande e ti chiedi: "Come mai arrivano reazioni forti dal club se si mette in discussione chiunque tranne Allegri?". Magari è solo un caso. "Come mai sembra, e ribadisco sembra per chi vorrà dare a queste mie parole il valore di un'accusa diretta, che alla Juventus quasi faccia comodo che tutte le critiche e le responsabilità ricadano sull'allenatore?". Forse perché fin quando si darà la colpa all'allenatore nessuno  si chiederà come mai questa squadra non può permettersi più i grandi campioni, e nessuno si chiederà e pretenderà di sapere quanto tempo ci vorrà prima di rivederla correre davanti a tutti. Forse perché si darà l'illusione che cambiare allenatore cambierà, come per magia, il passo di una squadra ancora in piena riabilitazione. E nessuno si chiederà se nel club vanno tutti nella stessa direzione o ci si muove ancora in uno stato di disordine che in fondo fa comodo a qualcuno. Ripeto: SEMBRA. Ma non sono nato da pochi anni e neanche tanti di voi.