Uscire dal caos e progettare il futuro. Ma ora servono idee e sangue freddo

Uscire dal caos e progettare il futuro. Ma ora servono idee e sangue freddo TUTTOmercatoWEB.com
martedì 12 marzo 2024, 15:11Editoriale
di Alessandro Santarelli

La tempesta perfetta. Il sole che ci ha accompagnato sino al 27 gennaio, giorno di Juve Empoli, ha lasciato spazio a nuvoloni neri che hanno riversato sulla testa dei tifosi bianconeri pioggia e vento. Un inverno che è arrivato all’improvviso, forse inatteso, almeno in questa modalità. La squadra si è sciolta, ha perso sicurezze e non si è più ritrovata. I numeri sono impietosi, 6 miseri punti in 7 partite, 11 gol al passivo e 7 all’attivo, una  vittoria arrivata all’ultimo respiro contro il Frosinone. Punti dilapidati sulle inseguitrici, ed un ambiente letteralmente esploso. Signori e signore benvenuti nel mondo Juve. Ormai siamo al tutti contro tutti, roba da far impallidire guelfi e ghibellini.

Bande che si fronteggiano sui social, minacce di rese dei conti, pseudo addetti ai lavori che soffiano sul fuoco cercando visibilità e un attimo di popolarità. Nel mezzo resta una squadra fragilissima dal punto di vista mentale, che si perde di fronte alla prima difficoltà e anche quando reagisce, come accaduto con l’Atalanta, non ha la forza di portare a casa una vittoria. Responsabilità? Tutti, nessuno escluso, cosi come i meriti, nel periodo di maggior brillantezza erano da suddividere in tutto il gruppo. Certo, si parte da Allegri, che appare anche troppo dimesso nelle dichiarazioni. E’ dura far digerire al popolo juventino che in fondo “ si è guadagnato un punto sul Bologna”.

Concetto non da Juve, ma che purtoppo fotografa il momento attuale. Preoccupa il presente ma preoccupa anche il futuro. Allegri ha dato tanto alla causa, e questo non lo negherà mai nessuno, ma la sensazione è che la spinta si sia esaurita. A giugno saluterà il gruppo, ma illudersi che il solo cambio di allenatore risolverà tutto è puerile. Una volta scelto il nuovo allenatore, la società avrà il compito di mettere a disposizione del tecnico almeno tre elementi di qualità. Perché dire che questa rosa poteva lottare per lo scudetto è raccontarsi una bugia. Servono rinforzi veri, giocatori in grado di far completare il processo di maturazione ai giovani e contemporaneamente competere con chi oggi è decisamente più avanti.

La maschera dovrà essere gettata, anche perché l’alibi Allegri non ci sarà più e dunque chiunque prenderà il suo posto avrà il sacrosanto diritto di poter contare su rinforzi adeguati. Ora però serve ritrovare quel minimo di slancio che possa portare la squadra ad una degna conclusione della stagione. Questa non è una rosa da scudetto, ma neppure da un distacco cosi ampio rispetto alla capolista. Buttarsi via ora sarebbe folle, e dunque ognuno tiri fuori quel poco o tanto che ha ancora da dare alla causa.

Nel frattempo però le idee dovranno essere chiare. Se sul futuro del tecnico la linea sembra ormai segnata, si capisca bene chi dovrà prendere il suo posto, e quali dovranno essere i giocatori sui quali puntare. Ognuno nel suo ruolo, in campo e fuori, pensando solo ed esclusivamente al bene della Juventus. Di rese dei conti ce ne sono già tante, guai a pensare di consumarle dentro le stanze che contano davvero.