Citti a RBN parla del J College: "Un'opportunità enorme che la Juve concede ai ragazzi"

Citti a RBN parla del J College: "Un'opportunità enorme che la Juve concede ai ragazzi"
martedì 27 febbraio 2024, 15:54Esclusive
di Alessio Tufano
L'ex portiere bianconero fu tra i primi a partecipare all'allora neonato progetto. Ospite insieme a lui a "Cose di Calcio" Marta Serrano, preside di allora

Ospiti del pomeriggio di Radio Bianconera nel corso di “Cose di Calcio”, Marta Serrano e Leonardo Citti hanno parlato del progetto, attivo ormai da dieci anni, dello Juventus College, il Liceo dove ai tesserati bianconeri viene data la possibilità di studiare: “Ho avuto l'onore di essere la prima preside del Liceo, con molti giocatori oggi sono in contatto e ho un bellissimo rapporto anche con le famiglie – ha spiegato Marta Serrano – Partimmo con primo, secondo e terzo anno di Liceo Scientifico, l'anno successivo ci trovammo di fronte al primo problema, ovvero che la classe di terza, tra prestiti e cessioni, non c'era più. A quel punto, anche grazie al sostegno della società, adottammo l'idea di continuare a seguire i ragazzi a distanza, anche quando erano lontani da Torino, in modo da permettergli di continuare il proprio percorso formativo”. Uno dei primi alunni di quel Liceo era Leonardo Citti, che con la Juve ha trascorso tanti anni nel settore giovanile: “Diventare un calciatore non è semplice e lo studio non va mollato – ha spiegato – Per questo l'opportunità che ci diede la Juventus fu davvero importante. Io sono partito con gli Allievi, ho fatto la Primavera e ho avuto la fortuna di venire aggregato alla prima squadra con Conte, nelle prestagioni e nelle tournée.

Dopo la Juve ho fatto la Serie C, certe cose non sono andate come dovevano, ma la Juve mi ha insegnato tanto e mi ha permesso di mettere le basi per quello che sono adesso, ovvero un 28enne vicino alla laurea”. Il suo percorso dopo la Juve non fu semplice: “Nei primi tempi l'equilibrio viene a mancare, dal toccare un sogno a passare alla realtà è dura, ma nella vita subentrano altre priorità come è normale che sia e si va avanti anche con l'aiuto di famiglia e amici. Oggi mi sento soddisfatto del mio percorso, per me il calcio resta una passione e finchè posso gioco”.