Caso Weah: la Juventus deve fare due cose

Dopo Douglas Luiz, la Juventus è alle prese con un’altra grana, ovvero lo sfogo pubblico dell’agente di Timothy Weah. Il procuratore dell’esterno americano accusa sostanzialmente un dirigente bianconero di non agevolare il trasferimento al Marsiglia, mentre ci sarebbero altri due dirigenti che vorrebbero chiudere la trattativa. Contestualmente, il procuratore evidenzia che in caso di altre offerte, Weah potrebbe non accettare.
L’accaduto apre sostanzialmente due questioni. In primis, quella relativa alla linea unica che deve avere l’area sport. Dando per buone le parole dell’agente di Weah, non deve succedere che un club come la Juventus abbia due dirigenti che vogliono far trasferire il calciatore al Marsiglia e uno che invece preferirebbe altri lidi. La linea deve essere unica e decisa nelle segrete stanze della Continassa.
Secondo, ma non meno importante, non è sicuramente l’agente del calciatore che da solo può decidere una destinazione. Gli affari si fanno in tre: acquirente, calciatore e club che ne detiene il cartellino (che ha regolarmente acquistato) e che ogni mese elargisce lo stipendio. Insomma, rispettosi sì, ma guai a farsi tirare per la giacchetta dai procuratori.
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