Conte-Juve: è tutto fatto? Forse sì… forse no. Attenti al colpo di scena

Manca poco. Forse solo qualche giorno. Antonio Conte è sul punto di riportare lo scudetto a Napoli, scrivendo un’altra pagina gloriosa della sua carriera. Eppure, mentre lo champagne è già pronto per essere stappato, il nome dell’allenatore salentino rimbalza con forza da una sponda all’altra del calcio italiano. Perché secondo molti – giornalisti, esperti di mercato, insider di vario grado – il destino lo chiama altrove: a Torino, là dove tutto è cominciato.
La Juventus, reduce da una stagione travagliata e segnata da scelte tecniche discutibili – dall’avventura breve e confusa di Thiago Motta all’interim di Igor Tudor – sarebbe pronta a spalancare di nuovo le porte a uno dei suoi figli prediletti. Conte, che da calciatore e poi da allenatore ha contribuito a definire un’epoca bianconera, avrebbe ancora qualcosa da dire, da fare, da dimostrare. C’è chi parla di una ferita aperta, di un addio mai veramente elaborato, di un conto lasciato in sospeso con la tifoseria e l’ambiente. Ma è davvero così, o c’è un’altra storia che si sta scrivendo, lontano dai riflettori e dalle certezze apparenti?
Perché, se si guarda con attenzione, un’altra narrazione prende forma. Napoli non è più solo passione, ma anche visione e progettualità. Il club partenopeo sta tracciando una rotta ambiziosa: l’offerta a Kevin De Bruyne – sì, proprio lui, il metronomo del City in scadenza, ma ancora in grado di fare la differenza – non è semplice folklore di mercato, ma il segnale di un progetto che vuole attrarre i grandi nomi. A questo si aggiunge l’interesse per Jonathan David, uno degli attaccanti più contesi in Europa.
Movimenti che non possono essere letti come casuali. Dietro quelle strategie potrebbe esserci proprio la mano di Conte, che non solo guida la squadra in campo, ma partecipa attivamente alla costruzione del futuro. E se invece di preparare l’addio, stesse gettando le fondamenta di un nuovo ciclo vincente? L'impressione è che la verità, come spesso accade nel calcio, sia meno lineare di quanto si voglia raccontare. Il cuore di Conte potrebbe ancora battere per Torino, ma il presente – e forse anche il domani – parlare napoletano.
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