Ormai Bonucci è un caso. Con Allegri i conti non tornano...

C’è qualcosa che non torna nella gestione da parte di Massimiliano Allegri del capitano bianconero Leonardo Bonucci. Il numero 19 juventino ormai è da considerare alla stregua di una riserva di lusso, visto che nelle gare più delicate della stagione come le trasferte di Monza e Haifa è andato in panchina puntualmente per scelta tecnica. Il segnale di come - come tutti i difensori centrali a disposizione - l’unico superstite della storica BBC non sia più al centro del progetto allegriano. Con l’Inter domani sera probabilmente rivedremo un film già visto quest’anno: dall’inizio dentro il rientrante Bremer al centro della retroguardia con Danilo e Alex Sandro braccetti. In panca capitan Leo. Un deja-vù che però dev’essere in qualche modo risolto nelle prossime settimane.

Bonucci guadagna 6,5 milioni a stagione ed è uno dei più pagati della rosa: un panchinaro a queste cifre è sanguinoso per il bilancio, pertanto le strade appaiono due e ben chiare per il futuro. Da un lato la separazione in estate (con un anno d’anticipo sulla scadenza naturale del contatto prevista per il 2024), dall’altro la spalmatura degli emolumenti su un nuovo accordo fino al 2025. A quel punto Bonucci chiuderebbe la carriera a Torino all’età di 38 anni. Soluzione e scenario possibile, a patto di una chiarezza sui ruoli. Il capitano non può essere in panchinaro e quindi Allegri dovrà chiarire la sua considerazione reale sul capitano della nazionale, così da evitare scomodi tormentoni e stucchevoli tira-molla nei prossimi mesi.