Pogba torna a casa, presto altri top player ma la Juventus deve riacquistare anche i tifosi...

Pogba torna a casa, presto altri top player ma la Juventus deve riacquistare anche i tifosi...TUTTOmercatoWEB.com
mercoledì 15 giugno 2022, 17:24Editoriale
di Vincenzo Marangio

La Juventus ultimamente si è riscoperta nostalgica. Si guarda al passato con l'ossessione di ricostruirlo passando, magari, attraverso gli stessi interpreti, cercando di ricostruire con un'equazione matematica l'alchimia che rese la Juventus del decennio d'oro quasi invincibile. E in linea di massima, guardarsi indietro, non è sempre una cattiva idea, ma bisogna farlo con saggezza. Guardare al passato serve a capire prima di tutto gli errori commessi, il perché ci si è discostati da un percorso glorioso, di crescita costante, quasi inarrestabile. Capire cosa non ha funzionato nel passaggio dal vecchio al nuovo e dov'è il punto di rottura. E allora la Juventus ha dapprima riportato a casa Buffon, dopo avergli organizzato la più struggente delle feste d'addio, dopo averlo visto andare in un altro club per cercare di vincere la Champions, magari contro la "sua" Juve; poi è venuto il momento del Morata 2.0, l'uomo che con i suoi gol nelle notti di Champions aveva trascinato la Juventus alla finale di Berlino, un ritorno rivelatosi poi annacquato e dal sapore sfiatato. E dopo aver cercato di rendere la squadra più bella e non solo vincente affidandosi all'intuizione Sarri, si è ritornati velocemente al punto di partenza con Massimiliano Allegri. E adesso, a proposito della finale di Berlino, si torna a Pogba.

I più criticoni diranno "mancanza di idee", e sbagliano, perché nel frattempo la Juventus è diventata la squadra dei de Ligt, Locatelli, Chiesa e Vlahovic e molto probabilmente anche di Gatti già pronto a bruciare le tappe; un progetto giovane cui però era stata tolta troppa personalità ed esperienza, l'arrivo di Ronaldo in tal senso aveva regalato l'illusione di un salto in avanti, un balzo tra le prime al mondo e invece poi si è rivelato una parentesi vincente ma al tempo stesso pericolosa, perché tutto ruotava, e doveva ruotare, attorno a CR7: gioco, centralità, personalità, tutto sulle sue spalle, e una volta andato via, d'improvviso, dopo a prima giornata di campionato già archiviata, è cascato tutto il castello di carte. Anche perché, nel frattempo, gli altri uomini di esperienza erano via via usciti dal giro: Buffon al Parma, Chiellini più in infermeria che in campo e, con Bonucci, più concentrato sulla Nazionale. Il tutto vanificando, quindi, anche il ritorno di Allegri ritrovatosi in mano una Juventus totalmente diversa nella personalità ed esperienza. In tal senso, riaffacciarsi al passato e ripescare Pogba non è una cattiva idea, anche perché Paul non è soltanto stato il leader dello spogliatoio della Francia campione del Mondo, ma è anche colui che conosce bene cosa significa Juventus e cosa pretende Allegri, avendo col tecnico livornese un ottimo rapporto. Ecco che il passato non significa necessariamente mancanza di idee, ma, se recuperato con attenzione e intelligenza, può avere il valore di una scarica da defibrillatore per risvegliare la vera anima juventina.

Ovviamente Pogba non sarà l'unico acquisto, anzi, dopo di lui ogni scelta sarà una logica conseguenza: sono convinto che arriverà Di Maria e con lui Kostic, che ci sarà un attaccante di esperienza in attacco che possa dare a Vlahovic la possibilità di rifiatare e di crescere e, laddove si aprisse qualche clamorosa opportunità, anche altri colpi a centrocampo e sulla fascia sinistra. La Juventus ha le idee più chiare di quanto non sembri e non faccia sembrare. Anche questa è strategia.

Ma a proposito di ritorno al passato, c'è qualcosa di imprescindibile che ai piani alti della Continassa devono persuadersi di recuperare: l'anima dello Stadium, il tifo vero e caldo, la voce dei tifosi, altrimenti tutto il resto potrebbe essere inutile. Costruire il corpo perfetto (o quasi) e lasciarlo vuoto lo renderà quasi inutile. Si continuerà ad andare avanti fino ai limiti, certamente spostati più in là con l'arrivo di grandi campioni, ma mai oltre l'ostacolo, mai oltre il limite. Lì ci arrivi soltanto con la spinta dei tifosi, con il loro calore, con la loro voce, con la loro passione e presenza. Tornerai grande soltanto se nel corpo metti l'anima e se togli ai tifosi la possibilità di tifare, punendo tutti per colpire alcuni, e alzi i costi degli abbonamenti, impedendo a chi non può permetterselo di stare accanto al proprio amore, se lucri su quell'amore invece di premiarlo, allora tutto il resto rischia di diventare inutilmente costoso.