Orgoglio e identita' da ritrovare. Ma la ricostruzione passa anche da notti come queste.

Orgoglio e identita' da ritrovare. Ma la ricostruzione passa anche da notti come queste.
martedì 23 aprile 2024, 11:24Editoriale
di Alessandro Santarelli

Siamo stati abituati ad altre notti, certo più gloriose e importanti, ma ogni giorno è figlio dei tempi. E va saputo apprezzare. La Juventus questa sera si gioca un traguardo, l’accesso alla finale di Coppa Italia, traguardo da non snobbare e da cercare di raggiungere in ogni modo. Si parte dal 2-0 della gara di andata, ma stasera all’Olimpico farà caldo. Dunque serviranno giocatori motivati, convinti, pronti a gettare il cuore oltre l’ostacolo. Chi non se la sente è pregato di alzare la mano e farlo presente.Cosi come Allegri non dovrà sbagliare formazione, e motivare la squadra. Insomma non vogliamo vedere il pessimo primo tempo di Cagliari, e non vogliamo ripetere la pessima prestazione in campionato con la Lazio.

Esigenti? Forse, ma anche stanchi di vedere prestazioni come quelle di Cagliari, che non sono frutto del caso, ma di una stagione che è vissuta troppo di picchi verso l’alto, la prima parte, e vette inesplorate verso il basso che hanno lasciato di stucco una tifoseria certamente dal palato fine, ma che merita molto di più. Anche di una finale di Coppa Italia, non c’è dubbio, ma non guardare la realtà e non capire il momento di profonda ricostruzione che la Juve sta affrontando, vuol dire girarsi di spalle per non affrontare il presente. Portare a casa un trofeo, qualunque esso sia è sempre importate, a volte può rappresentare la prima scintilla di quello che potrebbe diventare con pazienza e saggezza un nuovo incendio.

Orgoglio e identità è quella che chiediamo, senza remore e quasi quasi pretendendola. Sia dai giocatori che vanno in campo, sia alla società, ancora una volta silente dopo l’ennesimo scempio arbitrale visto in quel di Cagliari. Ecco perché il tweet dell’ex presidente Andrea Agnelli, arrivato un minuto dopo la vittoria del diciannovesimo scudetto da parte di Zhang e soci, ha acceso buona parte della tifoseria. Certo, lo stesso Andrea Agnelli, che negli ultimi anni della sua gestione ha commesso più di un errore, ma si è trattato di errori, anche gravi,  dettati  dalla voglia di portare più in alto possibile la Juve. L’epilogo lo conosciamo e lo stiamo pagando oggi con interessi molto cari, ma quella sensazione di appartenenza e profonda juventinità, manca e manca tanto.

Ci vorrà tempo per ricostruirla, ma deve rappresentare un obiettivo importante nell’ottica della ricostruzione, altrimenti si rischia di buttare via altri anni. Intanto proviamo questa sera a vivere una notte di livello, in attesa di scenari più importanti che piano piano torneranno. Ma guai a snobbare il presente, guai a fingere che la Coppa Italia non conti. Ecco perché stasera sarà vietato, anzi vietatissimo, sbagliare.