Con Weah Comolli incassa la prima vittoria e guadagna credibilità

Con Weah Comolli incassa la prima vittoria e guadagna credibilitàTUTTOmercatoWEB.com
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Ieri alle 21:44Primo piano
di Alessio Tufano

Alla fine, se le cifre dovessero essere confermate, il braccio di ferro tra Timothy Weah e il direttore generale della Juventus Damien Comolli, l'avrà vinto proprio quest'ultimo. Non una vittoria schiacciante, sia chiaro, ma sicuramente un epilogo che vale anche come messaggio a tutti gli altri giocatori convinti che siano loro a dettare le condizioni in questo mercato. Aveva fatto ovviamente scalpore la sguaiata presa di posizione dell'agente di Weah, che qualche giorno fa aveva tuonato contro 'uno dei dirigenti della Juventus' senza farne il nome, spiegando quanto il trattamento riservato al proprio assistito fosse inaccettabile, senza però smuovere di un millimetro la posizione del club.

IL MOTIVO DEL CONTENDERE - È presto detto, la Juventus a giugno aveva accettato la valutazione di circa 15 milioni che di Weah aveva fatto il Nottingham Forest, ma l'affare era saltato per volontà del giocatore. Quando a luglio il Marsiglia si è presentato con la stessa offerta, seppure dilazionata tra prestito ed obbligo, la Juventus l'ha rifiutata, chiedendo di più. "Perchè al Nottingham sì e al Marsiglia, allo stesso prezzo no?" aveva tuonato l'entourage dello statunitense, non calcolando però che il prezzo 'di favore' concesso agli inglesi nasceva dal fatto che concludendo l'operazione a giugno il club avrebbe potuto registrare una plusvalenza sul bilancio di chiusura della passata stagione, cosa che non poteva più fare cedendo Weah dal primo luglio in poi.

IL BRACCIO DI FERRO - Con questi presupposti si è arrivati al tira e molla che ha caratterizzato le ultime settimane, con l'exploit di Badou Sambaguè a cui ha fatto seguito la risposta pacata ma netta di Comolli ai microfoni di Sky Sport: "A decidere le valutazioni dei nostri giocatori siamo noi, senza offerta congrua Weah rischia di rimanere fuori". Una risposta che aveva il sapore dell'ineluttabilità e che forse ha convinto anche il Marsiglia a fare quel passo in più per dimostrare di volere davvero il giocatore, una resa saggia e tutt'altro che indecorosa, che sblocca una situazione che non faceva bene a nessuno e dona un pizzico di credibilità in più alle parole e alla figura di Comolli.