ESCLUSIVA BN - Lazzari: "Sto rivedendo lo 'spirito Juve'. Allegri non fa bel gioco? Io mi divertivo con lui..."

ESCLUSIVA BN - Lazzari: "Sto rivedendo lo 'spirito Juve'. Allegri non fa bel gioco? Io mi divertivo con lui..."TUTTOmercatoWEB.com
© foto di Alberto Fornasari
mercoledì 6 dicembre 2023, 09:10Primo piano
di Matteo Barile
Bianconera News ha intervistato in ESCLUSIVA Andrea Lazzari, calciatore del Cagliari di Massimiliano Allegri dal 2008 al 2010: ecco le sue parole

La Juventus si sta regalando una stagione da vertice. Il testa a testa con l’Inter in campionato, che caratterizza questa fase del campionato, vale la conquista dello scudetto allo stato attuale delle cose. Uno dei protagonisti di questa riscossa dei bianconeri corrisponde al nome di Massimiliano Allegri, che sta instillando una mentalità da grande squadra all’interno del sodalizio juventino. Probabilmente, l’espressione di gioco non è delle migliori, nonostante possa migliorare, ma la portata dell’annata di Madama in termini di risultati fa passare in sordina l’estetica, il cui valore è fine a sé stesso. Chi conosce Massimiliano Allegri sa bene quale è la sua essenza di allenatore pragmatico. Andrea Lazzari è tra questi. L’eclettico centrocampista bergamasco è stato allenato con ottimi risultati dal tecnico livornese al Cagliari nel biennio 2008-2010 e, grazie alla sua esperienza, la redazione di Bianconera News ha potuto tracciare un consultivo in ESCLUSIVA attraverso le seguenti parole.

Che Juventus sta vedendo in questa stagione?

Sto vedendo una Juventus cinica. Sto vedendo una Juventus che bada al sodo: quando c’è da far male, riesce a sfruttare le occasioni e quando c’è da soffrire e stare dietro la linea della palla, si sacrificano tutti. Sto vedendo un grandissimo spirito di appartenenza da parte di tutti”.

Questo spirito di sacrificio, questa voglia di aiutarsi l’uno con l’altro e di saper soffrire insieme è stata impartita da un allenatore che Lei ha avuto nel corso della Sua carriera e che conosce molto bene: parliamo di Massimiliano Allegri. Come giudica il suo lavoro in questa seconda esperienza alla Juventus? Dopo due anni di difficoltà, sembra aver instillato una mentalità vincente all’interno della squadra…

Assolutamente sì. Se non ricordo male, quando è tornato alla Juventus, Allegri disse pubblicamente che ci sarebbe voluto diverso tempo prima di tornare a vedere la Juventus che voleva lui. Credo che questo percorso, che sta facendo da quando è tornato, stia producendo dei frutti proprio in questa stagione”.

C’è un aspetto o un giocatore più in particolare che più La sta impressionando e che può essere considerato il simbolo della Juventus di Allegri da Lei precedentemente descritta?

Io ho in mente la Juve di Tévez e quella di Mandzukic, che rientravano verso la propria metà campo per dare una mano la squadra. In questa Juventus non spiccano dei calciatori in particolare. Tuttavia, sto rivedendo un po’ quello spirito da Juve, che ha portato a grandi risultati”.

Lei ha avuto Allegri come allenatore nell’esperienza a Cagliari e insieme vi siete tolti grandi soddisfazioni sia in termini di gioco che di risultati. Sa spiegarci come fa Allegri a essere penetrante nella mentalità dei giocatori? Come riesce ad empatizzare con il gruppo e a ottenere degli ottimi traguardi?

Questo fattore è frutto anche di come si poneva e si pone tutt’ora con i giocatori. È una persona genuina, che, quando c’è da bacchettare qualcuno, lo fa con autorità. Poi, però, sa creare un rapporto umano prima ancora che tecnico con la squadra, ridendo e scherzandoci insieme. Al di là delle doti da grandissimo allenatore, sa gestire bene un gruppo. Questo è il suo segreto”.

Quali sono le doti di grande allenatore che Lei riconosce come principali in Allegri?

Basandomi sulla mia esperienza diretta, posso dire che io mi divertivo a giocare con Allegri, perché cercava di proporre un calcio positivo: dava fiducia anche se qualcuno sbagliava. È capitato anche a me di non fare bene per qualche partita, ma mi ha sempre conferito tanto supporto”.

Dalle sue parole si può evincere una versione di Allegri votata al bel gioco. Lei sa dell’esistenza di questa diatriba molto mediatica tra “giochisti” e “risultatisti” e quanto il tecnico livornese venga molto criticato in merito alla proposta di gioco offerta…

Ultimamente tutti vogliamo vedere il bel calcio, ma quello che deve fare Allegri è portare a casa i risultati. In questo momento deve giocare in un determinato modo. Poi verranno anche i momenti in cui la Juve esprimerà un bel calcio e vincerà, ma la proposta di gioco è un po’ fine a sé stessa senza i risultati. In tal senso si può riscontrare un’altra qualità di Allegri. Se sa di non poter proporre una cosa al pubblico, bada al sodo come, del resto, la società gli chiede, perché, poi, se la Juve arriva in fondo al campionato, piazzandosi al quinto o al sesto posto nonostante un bel calcio, non credo che ci faccia molto. Alla fine rimangono i titoli”.

Lei ha detto che questa Juventus può arrivare a giocare un calcio esteticamente più esaltante. Tuttavia, la domanda sorge spontanea: lo spettacolo in campo può essere regalato anche da questa squadra oppure servono rinforzi più qualitativi provenienti dal mercato?

Questo non posso dirlo, perché non vivo la squadra tutti i giorni. Sarà compito di Allegri chiedere qualcuno, se ha in mente di applicare il bel gioco. Credo altresì che questa Juventus abbia offerto del bel gioco a tratti. Si tratta solo di trovare maggiore continuità da questo punto di vista, perché, quando riparte, la Juve ha dei giocatori che possono esprimere un gioco piacevole: penso a Rabiot, a Chiesa, a Fagioli, a Miretti e allo stesso Locatelli, che è una pedina propensa e funzionale a un gioco più piacevole. In linea di massima i giocatori ci sono”.

A proposito di continuità tecnica, negli ultimi giorni è emersa l’”ombra” di Antonio Conte, che potrebbe sostituire Massimiliano Allegri, il cui futuro alla Juventus è nebuloso nonostante avrebbe ancora un anno di contratto. Lei sarebbe più favorevole a una conferma di Allegri alla Juventus o crede che le strade possano dividersi alla fine dell’anno?

Purtroppo in Italia si tende a cambiare spesso e volentieri anche per via degli umori che circolano attorno alla società. Io spero che la Juventus faccia una scelta tecnica che possa permettere all’allenatore che ci sarà di avere tempo di incidere sul lungo periodo per proporre il suo progetto. Al momento, visti i risultati conseguiti attualmente, non troverei giusta la scelta di mandare via Allegri. Poi la scelta finale si baserà tanto anche sul traguardo finale, ma, se le premesse sono queste, io credo che si possa solo migliorare con Max”.

Il miglioramento di cui Lei parla può bastare per arrivare alla conquista dello scudetto alla fine dell’anno, secondo Lei?

Assolutamente sì. Come dicevo, quello intrapreso da Allegri con la Juve è un percorso che si sta formando e che sta raccogliendo i primi frutti. Ecco perché dico che mandarlo via sarebbe una scelta un po’ brutta”.