Pedullà: "Vlahovic-Milan a fuoco lento: la Juve vuole soldi veri, lui una buonuscita"

Vlahovic sogna Milano, ma senza sconti. Non è una novità. Da settimane la pista rossonera arde a fuoco lento, come certe braci sotto la cenere: visibili solo a chi sa dove guardare. Lo conferma Alfredo Pedullà, intervenuto su Sportitalia: l’attaccante serbo ha dato mandato al suo entourage di battere la pista Milan. Ma la Juventus, dal canto suo, non fa beneficenza.

Il messaggio è chiaro: se davvero Vlahovic vuole cambiare aria, servono almeno 20 milioni di euro, secchi, per liberarlo. E possibilmente niente buonuscita. Che poi, detto fra le righe, sarebbe come chiedere alla Juve di pagare l’addio di un giocatore sotto contratto, ancora giovane, e potenzialmente decisivo. Un controsenso, per chi fa mercato con la calcolatrice in tasca.

Il problema – e qui si complica il quadro – è che Vlahovic non transige. Non è interessato a riduzioni, tagli o atti di fede. Ha il contratto dalla sua e, come spesso accade, in questo calcio ragionieristico, il contratto vale più della maglia. Il serbo vuole garanzie economiche, e forse anche una piccola rivalsa personale. Perché a Torino, tra infortuni e mugugni, non è mai stato davvero a casa sua.

Chi pensa che basti la voglia di cambiare per far decollare una trattativa, dimentica che ormai il calciomercato è più finanza che fantasia. E in questa vicenda – tra percentuali, commissioni e orgoglio ferito – c’è tutto il calcio moderno: poca poesia, molta contabilità. E intanto, là davanti, Tudor aspetta. Ma da settimane ormai, nella Juve, arrivano solo titoli di giornale. Gli attaccanti, quelli veri, ancora no.