ABBIAMO UNA…MASSA DI NEMICI: le contropagelle di Marco Sanfelici

ABBIAMO UNA…MASSA DI NEMICI: le contropagelle di Marco SanfeliciTUTTOmercatoWEB.com
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Ieri alle 07:15Altre notizie
di Alessia Mingione

DI GREGORIO  7  Sta tranquillo solo 3 minuti poiché Dele-Bashiru lo costringe ad una deviazione bassa dopo una discesa di 40 metri. Respinge tutto quel che passa nell’area piccola e si supera quasi alla fine, deviando sul palo un tiro a botta sicura di Dia. Il tutto con un leggero fastidio alla gamba destra. Devia anche il colpo di testa di Castellanos, montato sopra a Gatti: per l’interista in giacca gialla, tutto regolare. Sulla corta respinta di Di Gre, Vecino pareggia.

KALULU  6,5  Giudico il gioco e fino al “fattaccio” Pierre è il migliore della Juve. Preciso nelle chiusure, perfetto nei rovesciamenti di fronte. Poi, capita nelle grinfie del solito cascatore e simulatore di cui la Lazio abbonda e uno scappellotto dietro la nuca, con Taty che si rotola come se fosse sventrato da un colpo di obice, tenendosi il viso (si vede che tra dietro e davanti non c’è differenza!), viene valutato come comportamento violento dalla compagine arbitrale mandata dal Palazzo e viene cacciato con ignominia.  I nostri li buttano fuori. Kolasinac e Mancini, no.

RENATO VEIGA  6,5  Combattente senza tema di smentita. Ingaggia duelli con Dele-Baschiru per tutta la partita e gli sfugge solo al 3° minuto. Poi, la punta laziale non vede più biglia. Provvidenziale l’intervento in area in dirittura di traguardo.

SAVONA  5  Quando mancano troppi titolari, capita che un bravo ragazzo, anche con qualche talento ma lontano 3 galassie dalla titolarità in una squadra come la Juventus, sia chiamato a fare numero. Fino a quando si deve correre, se la cava. Ma quando si tratta di prendere una decisione in una frazione di secondo, pressato da un avversario, in una situazione delicatissima, escono i limiti mentali. La ciofeca eseguita dà il la alla concessione di un rigore demenziale che solo il V.A.R. toglie per offside. Livello da Lega Pro.

ALBERTO COSTA  6,5  Scelta obbligata per l’infortunio capitato a Cambiaso. Nel complesso il ragazzo non demerita. Spesso supporta il rovesciamento di fronte e in area respinge palla e avversari. (DOUGLAS LUIZ  S.V.  Della stessa sostanza dei sogni…)

LOCATELLI  6  Grande combattente, roba da Monte Grappa nella Grande Guerra. Gestisce il pallone con rara capacità metronomica e si interpone un sacco di volte tra gli avversari, sporcando le linee di passaggio. Capitàno coraggioso.

THURAM  6,5  Gran primo tempo, faro in mezzo al campo, finalmente con i tempi giusti tra palla portata e palla scaricata. Poi, il giustiziere con la giacca gialla, dopo aver graziato Guendouzi, impegnato al tiro ai polpacci, pensa bene di ammonirlo per un normale scontro di gioco e Thuram deve tirare i remi in barca. Non manca mai comunque il suo apporto, ma molto più “controllato”

WEAH  6,5  Ha il compito di frenare Zaccagni e di contrastare Rovella se in fascia. Non ce n’è per nessuno: Baroni li sostituisce entrambi. E Weah se ne prende i meriti. Serve McKennie liberandolo in fascia nell’azione del goal bianconero.

NICO GONZALEZ  5,5  La novità di un giocatore utile come mezza punta, dentro il campo, è finita. Deve essere durata un mese, non di più. Ora Nico gioca a causa delle assenze altrui, ma è almeno da 3 partite che il suo contributo è pari ad un’equazione uguale a zero. Si arrabatta, svaria alla ricerca di se stesso, più che del pallone. Giustamente Tudor lo sostituisce a fine 1° tempo (CONCEICAO  5,5  Entra con la consegna a ripartire in velocità e costringere la Lazio a dover rimontare il campo sempre lontano da Di Gregorio. Poi si verifica l’espulsione di Kalulu e, dopo 2 corse che terminano nemmeno a metà campo, Tudor capisce che è un’arma spuntata.) (GATTI  6  In campo per contrastare di testa la mole di palle spioventi. Tutto bene, tranne quando riceve una spinta che lo sbilancia e ciao Vittoria. Per Massa da Imperia è tutto regolare).

McKENNIE  7  Gioca una partita da guerrigliero; sui piedi degli avversari, davanti in anticipo, dietro in recupero: un moto perpetuo. Ad inizio 2° tempo messo in corsia da Weah, effettua il cross perfetto per la testa di Kolo Muani e la Juve passa avanti.

KOLO MUANI  7  Porta in vantaggio la truppa juventina, liberandosi di Romagnoli e insaccando di testa di giustezza, nonostante il tentativo vano di Mandas di opporsi con le mani. 1° tempo di corsa e di ricerca di spazi smarcati, prova verso la metà del tempo ad aggiustarsi il pallone sul sinistro, ma è contratto. Dà tutto fino al 20° della ripresa, quando Tudor fa una scelta più conservativa (ADZIC  S.V.  E’ l’idea di tenere palla il più lontano possibile, ma perde il pallone alla prima occasione, entrato in modo troppo soft, imperdonabilmente soft) (VLAHOVIC  6  Chiamato a fare il primo filtro, a tenere palla sui lanci di Di Gre, a portare a spasso i biancocelesti. Servono tipi tosti e pesanti. Assolve bene il compito, contribuendo a far passare i minuti. Anche se non basta).

TUDOR  6,5  Dite quel che volete, ma con i resti di una rosa che è un’accusa palese ai guasti prodotti da Giuntoli, con scelte obbligate dalla penuria, con le forze al lumicino e con tutto il Palazzo contro, senza vergogna alcuna, Igor Tudor va in cerca di un miracolo. E manca poco che lo realizzi. L’assenza di Cambiaso lo mette davanti al bivio: o Costa o Mbangula. Sceglie il primo che lo ripaga con una buona prestazione. Preso in contropiede dall’espulsione di Kalulu (che probabilmente finisce qui il suo campionato) si affretta a ridisegnare la squadra in versione “assedio”, sacrificando anche chi è entrato da poco. Della serie: non guardo in faccia a nessuno e soprattutto non sono Motta, che mai e poi mai avrebbe avuto il coraggio di ammettere gli errori e di rimediarvi. Tudor viene battuto da una decisione di un recupero infinito che puzza tanto di “ve faccio gioca’ fino a quanno segnate”. Tudor viene piegato da un fallo su Gatti che gli impedisce di saltare. Tudor viene frenato da un sicario mandato a “mettere le cose a posto”. Basti pensare che nel 1° tempo i falli juventini sono 5, con 2 ammoniti e quelli della Lazio sono 9, con 0 ammonizioni. Dove sta il sospetto? Il rammarico è grande perché 3 punti qui a Roma avrebbero tanto la somiglianza ad una qualificazione Champions raggiunta. Eppure non è compromesso nulla. Con la Lazio abbiamo gli scontri diretti dalla parte nostra e con la Roma abbiamo la differenza reti in vantaggio di + 2. Se poi i giallorossi vinceranno a Bergamo e col Milan in casa, amen. Tanto il Toro all’ultima farà di tutto per scansarsi.

                                                     Marco Edoardo SANFELICI