Scaramuzzino a RBN: "Inter-Barça? In telecronaca deve esserci chiarezza. Juve? Il quarto posto non è misero"

Ospite della trasmissione "RBN Café" in onda su Radio Bianconera, il giornalista Giovanni Scaramuzzino ha risposto alle domande della conduttrice Giulia Borletto.
Quanto è difficile mantenere distacco durante una telecronaca quando c'è di mezzo una partita come quella tra Inter e Barcellona?
"Quando gioca un'italiana in Europa, è naturale fare il tifo per la rappresentante del calcio italiano. Ovviamente ognuno di noi ha una sua personalità, c'è chi partecipa di più e chi meno. Non esiste quindi una vera e propria regola: credo che, soprattutto in radio, sia importante far capire dove finisce il pallone, ovvero se è entrato, se è uscito, se è stato commesso fallo oppure no, e poi c'è tutto il resto, con l'enfasi più o meno accentuata. Quest'ultima, anche nel caso televisivo, viene giudicata anche il giorno dopo, a bocce ferme, con i social che oggi fanno 'il commento del commento del commento'. Non lo so però se spezzettare così tanto una partita di calcio possa servire a raccontarla meglio la prossima volta, perché se uno non è se stesso alla fine il pubblico se ne accorge e si arrabbia. Io non ho mai avuto pregiudizi per chi è più spregiudicato o meno, l'importante è che ci sia chiarezza. E nel caso di una telecronaca, deve esserci chiarezza tra chi fa il cronista e chi fa il commentatore tecnico. Poi siamo tutti uomini, siamo tutte persone, e di sicuro non stiamo commentando le estrazioni del lotto, per cui qualcosa va pure concesso".
Ma perché c'è l'idea che anche il giornalista o il commentatore televisivo ce l'abbia con la Juventus?
"Non penso che sia così, anche perché la Juve ha sempre rappresentato l'Italia in ambito europeo, facendo da punto di riferimento e consentendo al calcio italiano di avere più rappresentanti in Europa. Esiste però una letteratura, che non dipende dall'essere giornalista o telecronista, secondo cui chi sostiene la Juventus dice che non è vero. Si crea una polemica, una partita nella partita, ma non spetta al giornalista o al telecronista andare dietro a queste situazioni perché significherebbe appoggiarsi alle idee altrui. Se tu sei testimone di una partita, allo Stadium o in un altro stadio, devi cercare di raccontare quello che vedi. Il commento è giusto che lo facciano gli altri. Ormai il mestiere del telecronista racconta quello che è successo dieci secondi prima, ma il passo successivo sarebbe quello di raccontare quello che sta succedendo in quel momento. Quando si va fuori binario, è perché si mette troppa carne al fuoco. Non c'è bisogno di aggiungere 'Questo da bambino tifava per questa squadra', perché alla fine nella telecronaca si tende a mettere troppo. E quando metti troppi ingredienti, non sempre il piatto viene bene. Non penso però che si possa parlare di antagonismo nei confronti della Juventus. Certamente però, se l'impressione scaturisce, non credo che sia del tutto inventata, anche se penso che sia esagerata".
Purtroppo però, ora c'è un nervo scoperto in casa Juventus, perché si vede l'Inter raggiungere la finale di Champions League e lottare per lo scudetto, mentre i bianconeri lottano per un misero quarto posto...
"Per me non è misero un quarto posto, perché ti consente di essere ancora tra le grandi di Europa. Ovviamente quando si indossa la maglia della Juve, bisogna lottare per vincere. Ma vince uno ogni anno, non vincono in dieci. E l'essere tra le prime quattro squadre d'Italia, ti consente, pur non vincendo, di essere in una competizione prestigiosa".
Per conoscere l'intervento integrale di Scaramuzzino, ascolta il podcast su Radio Bianconera!
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