Alberto Costa a La Stampa: "Non so perché non giocavo con Motta, possiamo vincere il Mondiale per Club"

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Alberto Costa
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di Luca Cimini

Una delle sorprese inaspettate della Juventus al Mondiale per Club si chiama Alberto Costa. Il giovane terzino portoghese, arrivato a gennaio, si sta ritagliando uno spazio importante nello scacchiere di Igor Tudor. Dopo le buone prove contro Al-Ain e Wydad Casablanca, ha parlato a La Stampa, toccando tanti temi: dall’adattamento a Torino, ai modelli calcistici, fino al sogno di vestire la maglia del Portogallo.

Le dichiarazioni di Costa
"Nell’ultimo periodo ho avuto più occasioni e ho lavorato duramente per farmi trovare pronto. All’inizio non giocavo, ma tutti sono stati molto vicini a me, soprattutto Conceição, Douglas Luiz e Bremer che mi hanno aiutato anche con la lingua. Ora mi sento parte integrante del gruppo", queste le dichiarazioni di Alberto Costa.  Sull’adattamento e la lingua: "L’italiano lo capisco, ma parlarlo è ancora difficile. Con il tecnico della Juventus Tudor ci confrontiamo spesso in inglese, ma sto studiando. A Torino vivo con la mia fidanzata, mi trovo benissimo: è una città bellissima".

Le parole di Costa su Thiago Motta

«Non so perché non giocassi prima, erano scelte dell’allenatore. Con Tudor ho trovato una nuova dimensione, lui chiede cose diverse e io mi sono adattato. Il mio ruolo? La cosa più importante per me è giocare». Alberto Costa ha aggiunto che il suo riferimento è Dani Alves e ovviamente Cristiano Ronaldo. Sulla Juventus e il Mondiale per Club ha aggiunto: "Nella società bianconea impari subito che devi sempre giocare per vincere, alzando il livello in ogni occasione. Quando ho ricevuto la proposta, non ho avuto dubbi: ho detto al mio agente “Andiamo subito!”. Il Mondiale? Sì, possiamo vincerlo. Abbiamo dimostrato di essere una grande squadra. Real Madrid? Non facciamo calcoli, chiunque affronteremo giocheremo per vincere".