Barzagli: "Vi spiego la differenza tra Conte e Allegri"

Andrea Barzagli è stato uno dei protagonisti della Milano Football Week. Sul palco dell’evento l’ex difensore della Juventus è stato intervistato da Walter Veltroni e, tra le altre cose, si è soffermato sugli allenatori più importanti della sua carriera. "I più importanti? Dico Paolo Indiani - le parole riportate da Gazzetta.it - che quest'anno ha vinto un altro campionato tra i dilettanti, Pillon e poi Conte che a 30 anni mi ha fatto migliorare molto. A livello motivazionale anche Magath mi ha dato qualcosa: ci siamo parlati per un anno tramite il traduttore, ma mi ha insegnato parecchio perché ero un ragazzo che andava contro il mondo. Magath mi disse: 'Giochi tanto per giocare e non hai la mentalità giusta per esprimerti'. Le sue parole mi hanno aiutato quando sono arrivato alla Juve: avevo già la voglia di essere importante e di vincere".
Presto prenderà il patentino da allenatore e inizierà la carriera vera e propria dopo essere stato per un periodo collaboratore tecnico di Maurizio Sarri. Alla Juve, però, è stato allenato da Antonio Conte e Massimiliano Allegri, tra i quali c’è da sempre una sorta di dualismo all’interno della tifoseria bianconera. "Conte è un perfezionista. Il suo difetto? Il fatto che tiene sempre molto alta la tensione - argomenta - Allegri ha una dote spiccata nel 'vedere' le persone e il momento della squadra, ma è anche bravo a cambiare... Il suo difetto è forse quello di non creare la tensione che in certi momenti serve. Entrambi in comune hanno la mentalità vincente. Con Conte abbiamo iniziato un percorso per diventare grandi e con Allegri lo abbiamo continuato".
A proposito della stagione in conclusione, inoltre, Barzagli difende l’operato del tecnico livornese: "Secondo me a volte si sottovaluta quello che ha dovuto affrontare. Le prestazioni possono non piacere, a me non fanno impazzire, ma non so se qualcun altro arriverebbe a questi risultati. Ma soprattutto non so chi avrebbe gestito una stagione del genere - aggiunge - Ci devi essere dentro, quando ti cambia la società e cambiano le certezze. Ci è voluto uno come lui, di esperienza. Valuteranno a fine stagione".
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