Cristiano Ronaldo, la leggenda da Madeira è già iscritta nella storia

Il giorno dopo fa ancora più rumore l'eliminazione prematura del Portogallo di Cristiano Ronaldo a vantaggio della favola maghrebina firmata Marocco. Mai come questa volta i rimpianti per CR7 sono tantissimi: per la forza della propria squadra, che quest'anno -  tecnicamente - sembrava all'altezza di competere quantomeno fino alle semifinali, per il livello degli avversari che sulla carta non sembravano avere i mezzi per impensierire la corazzata di Santos, e per la sensazione amarissima di aver perso forse l'ultimo treno utile per inseguire il sogno Mondiale. Il "forse" e in generale il condizionale sono d'obbligo quando si parla di un ragazzo che fino all'anno scorso trascinava il Manchester United in Premier League a suon di gol e prestazioni e che in qualsiasi momento potrebbe riaccendere la luce, sorprendendo una volta di troppo gli scettici.

La Coppa del Mondo, in effetti, è l'unico grande trofeo che manca a una bacheca ricchissima, caratterizzata da vent'anni ad altissimo livello in cui sono letteralmente piovuti titoli di squadra ed individuali. E anche se questa stagione non è iniziata al meglio, anche se quella di ieri fosse stata l'ultima apparizione ad alti livelli di Cristiano Ronaldo, in ogni caso lui potrà voltarsi indietro e guardare con orgoglio l'impero che un semplice ragazzino da Madeira è riuscito a costruire.

No, non ci sarà la romantica finale tra Portogallo e Argentina, probabilmente non ci sarà mai più un altro Messi contro Ronaldo, ma alla fine: cosa importa?