Juve, Pedullà: "Mercato complicato da confusione e vecchi errori. Comolli incolpevole"

Il mercato della Juventus lascia tifosi e addetti ai lavori un po’ sconcertati, spaesati, senza una chiara direzione. Alfredo Pedullà, voce autorevole e attenta, prova a mettere ordine nel caos bianconero, offrendo un quadro che va oltre le critiche facili e sterili.Secondo Pedullà, non si può giudicare frettolosamente chi, come Damien Comolli, è arrivato a treno già in corsa, "trovandosi a gestire un patrimonio di situazioni pregresse ingarbugliate". Senza un direttore tecnico o sportivo, svolgere il ruolo di “tuttofare” è un’impresa titanica.
La Juventus paga poi il prezzo salato di scelte passate sbagliate, anche a livello dirigenziale e gestionale, che si riflettono ancora oggi nel bilancio in rosso e nelle scelte obbligate sul mercato. Pedullà ricorda le montagne di riscatti da onorare, come quelli legati a Kelly, Di Gregorio e Nico González, e soprattutto le “plusvalenze meravigliose”, come le definisce lui con ironia, che continuano a pesare da quando c'era Paratici, citando l’esempio di Arthur e di Pjanic, veri e propri simboli di una strategia fallimentare.
In sostanza, la mancanza di vittorie – uno scudetto manca da cinque anni – è la prova evidente di questi errori accumulati negli anni, errori che non si cancellano in una sola sessione di mercato. "Se la Juventus non vince più lo scudetto da cinque anni un motivo c’è", dice Pedullà, senza giri di parole. Un motivo fatto di "errori clamorosi, e di scelte anche di Elkann che non avrebbero dovuto essere fatte". Per il noto esperto di mercato, più che puntare il dito contro chi oggi prova a rimettere in sesto la baracca, serve una visione più ampia e consapevole da parte di tutti, tifosi compresi. Solo così si potrà iniziare a costruire davvero un progetto vincente e duraturo.
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