Pedullà avvisa Elkann: “Tenere il gioiello di famiglia solo se si ha visione, voglia e coraggio"
Alfredo Pedullà, nel suo ultimo intervento su YouTube, mette insieme campo, mercato e futuro della Juventus con una lucidità che fa rumore. Il punto di partenza è Marco Palestra, talento ormai esploso sotto la gestione illuminata dell’Atalanta. “Andare oggi su Palestra significa svenarsi”, spiega Pedullà, ricordando come la Juventus avesse provato l’affondo la scorsa estate con Kostic più un conguaglio importante. Tentativo respinto da un’Atalanta che, a differenza di molti altri club, ha il pregio di capire prima i tempi giusti.
Da qui il discorso si allarga e diventa sistemico. Il vero tema, secondo Pedullà, non è il rifiuto di Exor a Tether, colosso delle criptovalute pronto a investire fino a un miliardo di euro. “John Elkann è padrone di fare ciò che vuole”, chiarisce l’esperto di mercato. Il problema è un altro: evitare che la Juventus continui ad “arrossire”, non solo nei bilanci, ma soprattutto nelle scelte sportive.
Dal 2020 in poi, sottolinea Pedullà, la Juve ha perso identità e continuità: troppi dirigenti, troppi allenatori cambiati come se fosse un club di provincia. “Una volta la Juventus faceva una scelta e andava avanti per dieci anni”, oggi invece colleziona inversioni a U, buttando soldi senza costruire competitività. Il monito finale è una domanda che pesa come un macigno: che Juventus sarà tra due o tre anni se l’andazzo resterà questo? "Tenere stretto il gioiello di famiglia ha senso solo se accompagnato da visione, coerenza e coraggio". Altrimenti il rischio è vedere il treno bianconero perdere vagoni a ogni fermata, mentre il campo — a partire da Bologna-Juventus — chiede risposte immediate. Il futuro non aspetta. E la Juve, se vuole tornare grande, deve smettere di arrossire e ricominciare a scegliere.
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