Pedullà: "Vlahovic? Serve una bella dose di autocritica per arrivare a una soluzione"

Pedullà: "Vlahovic? Serve una bella dose di autocritica per arrivare a una soluzione"TUTTOmercatoWEB.com
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di Daniele Petroselli

"Dusan Vlahovic è il suo futuro: oggi probabilmente neanche lui lo conosce con certezza. Perché siamo dentro un imbuto, se preferite all’interno di un traforo lungo una ventina di chilometri e ne abbiamo fatti appena tre o quattro". Lo ha scritto nel suo editoriale per Sportitalia.com Alfredo Pedullà. "Non sarebbe giusto giudicarlo dal rendimento dell’ultima stagione, non aveva la fiducia, ha trascorso giorni e giorni in panchina, da gennaio era diventato un riempitivo - ha ammesso -. E quando sai di essere il primo della lista, ti abbatti e il rendimento scende a dismisura. Sul fatto che sia un buon attaccante, ci sono pochi dubbi, chi sostiene il contrario è prevenuto e vittima di pregiudizi. Sul non banale dettaglio che lo ha portato all’ultimo anno di contratto con la Juventus promettendogli un mega ingaggio di 12 milioni dovremmo stendere un velo, ci sono direttori che fanno più danni della grandine e che poi vengono eletti come i top della compagnia".

E ha aggiunto: "Adesso ci vorrebbe soltanto una bella dose di autocritica per arrivare a una soluzione e per fare in modo che la prossima stagione non diventi un’agonia per tutti. Per Vlahovic che non può permettersi di fare altri 10 mesi in tappezzeria. Per la Juve che ha un fardello pesantissimo, strapaga un attaccante e non lo ritiene indispensabile (anzi). La logica vuole che un club, più di altri, in Europa avrebbe bisogno di un attaccante così: il Milan. La logica e anche il fatto di riportare da Allegri l’attaccante che Max aveva fortemente voluto ai tempi della Juve, costringendo Andrea Agnelli a fare un investimento con pochi precedenti per strapparlo alla Fiorentina. Il Milan sarebbe la soluzione migliore per tutti: i rossoneri avrebbero lo specialista che cercano, Allegri saprebbe come rimotivare un talento smarrito, Dusan troverebbe la soluzione di prestigio dopo averne respinte alcune non ritenute all’altezza. Si può andare fino in fondo? Con un minimo di buon senso sì, magari rinunciando a qualche centesimo (si fa per dire) del ricco contratto, una buonuscita da 4-5 milioni e il resto a carico del Milan per un nuovo impegno da 6-7 milioni a stagione. Il modo migliore per dire 'ci siamo voluti bene, ora non ci sopportiamo, separiamoci e mettiamo in soffitta il rancore'. Palla a Vlahovic, dipende soprattutto da lui, nella speranza – per il bene di tutti – che non la calci in curva".