Tuttosport: ecco come Spalletti ha conquistato la Juve in tre mosse
È arrivato silenzioso, con prudenza e calma. Luciano Spalletti alla Continassa si muove come chi sa che l’esperienza pesa più delle urla, che le scarpe si possono togliere e i muscoli risparmiati. La vittoria di Bologna non è stata solo un risultato: è il simbolo di un approccio nuovo, quasi terapeutico, che alleggerisce la fatica emotiva di questa Juventus.
Lo scrive oggi Tuttosport, che in un articolo analizza il lavoro di Spalletti definendolo psicologico prima ancora che tattico. La responsabilizzazione dei giocatori è il cuore della sua gestione. Tre nomi su tutti: Teun Koopmeiners, Manuel Locatelli e Jonathan David. Tre storie diverse, tre vite bianconere tormentate, che ora hanno trovato uno spazio e un senso. Koopmeiners, ingabbiato dai numeri e dai ruoli, respira libertà; Locatelli, tra tensioni di Nazionale e club, comunica finalmente; David, nota stonata fino a ieri, cerca la palla ostinatamente e promette gol.
Non ci sono picchi, non ci sono fuochi artificiali, solo continuità. Passi piccoli, bimbi che imparano a correre. La Juve di Spalletti diventa codificata, chiara, leggibile. E la differenza con Motta e Tudor si sente: non c’è più la confusione dei ruoli, l’ansia del risultato immediato. C’è silenzio, ascolto, pazienza. La Juventus sembra respirare di nuovo. Non attraverso proclami o rigori inventati, ma attraverso la semplicità, la chiarezza, la fiducia costruita un giorno alla volta. E Bologna lo ha ricordato: a volte, basta camminare in punta di piedi per lasciare un segno profondo.
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