Vaciago: "Per la Juve ora si fa dura. C'è un grande lavoro da fare..."

Vaciago: "Per la Juve ora si fa dura. C'è un grande lavoro da fare..."TUTTOmercatoWEB.com
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di Claudia Santarelli
Il direttore di Tuttosport, Guido Vaciago, commenta il pareggio avvenuto tra Bologna e Juventus nel match di ieri sera.

Guido Vaciago, tramite le colonne di Tuttosport, si è soffermato a parlare della Juventus, in particolare del match andato in scena ieri sera al dall'Ara contro il Bologna.

"E adesso per la Juventus si fa dura. Non impossibile, per carità, ma dura. Perché non riuscendo a battere il Bologna, si è messa nella condizione di dover battere la Lazio. Non una prospettiva confortante per una squadra che nelle ultime dieci partite di campionato ne ha vinte solo cinque e tutte soffrendo. La sofferenza, d’altronde, è la cifra di questa squadra che ha perso da tempo serenità e convinzione, vive di estemporanee fiammate nervose. l solo fatto che il quarto posto sia ora l’oggetto di una battaglia feroce che la coinvolge è la dimostrazione delle tante carenze. Infatti, la verità è che, a questo punto, sarebbe il caso di fare una riflessione sulla rosa della Juve, perché da troppo tempo il discorso si è avvitato sugli allenatori, ma mentre questi cambiano, non cambiano i difetti di una squadra che ieri ha dimostrato di non essere superiore al Bologna, il cui parco giocatori è costato e guadagna molto meno. Manca la qualità, manca lo spessore agonistico, manca il carattere: non è una rosa da buttare, ma se a tre giornate dalla fi ne balla sul fi lo tra il quarto e il quinto posto è proprio perché si tratta di una rosa da quarto o quinto posto. Forse si pesa troppo poco il fattore iella nell’analisi della stagione bianconera, tuttavia la differenza fra una grande e una squadra normale è che se togli “un Bremer” alla prima, la indebolisci un po’, se lo togli alla seconda, la mandi in enorme difficoltà. E la Juventus è un po’ troppo normale e un po’ troppo poco grande. C’è un grande lavoro da fare per ricostruire una Juventus vera e cresce la sensazione che sia stato buttato via un anno".