Sancho, sì alla Juve. Ora tocca allo United

Jadon Sancho ha detto sì. Non con i proclami, ma con la concretezza che spesso manca in queste fasi di mercato. Ha accettato l’idea Juve, anche con una riduzione di ingaggio (intorno ai 5,5-6 milioni l’anno) lontano dai fasti inglesi. Ha scelto una sfida diversa, più tattica, forse più rischiosa. E ha messo Torino in cima alla lista, davanti ad altre destinazioni più comode o più ricche. A riportarlo oggi è il Corriere dello Sport secondo il quale per completare il tutto manca solo un passaggio, non banale.
L’esterno del Manchester United ha chiesto al suo attuale club una buonuscita. Un assegno che gli permetta di coprire la differenza tra ciò che guadagnerebbe restando in Inghilterra e quanto gli può offrire la Juventus, vincolata da un tetto ingaggi che non è flessibile come certe aspettative. La richiesta è stata formalizzata: Sancho vuole partire, ma senza rimetterci troppo. La Juve, dal canto suo, ha fatto il primo passo. La trattativa è viva. Non ci sono accelerazioni né teatrini, tutto piuttosto silenzioso, com’è nello stile del club quando le cose diventano serie. E questa lo è. Sancho ha bisogno di campo e fiducia. La Juve ha bisogno di un giocatore che salti l’uomo, che abbia fantasia e fame. Se arriveranno i sì giusti anche da Manchester, la firma sarà questione di ore.
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