Eppur si muove: Chiellini e le due certezze per ricostruire la vera Juve
Il momento certamente non è tra i migliori della storia della Juve. Anzi. Lo ha ricordato Chiellini, parlando di cicli. Lo scudetto manca da cinque anni, nel corso dei quali la Coppa Italia è stata l'unico trofeo alzato. Parliamo dell'estate 2024, con Allegri in panchina. Da allora sono arrivati altri tre allenatori: Motta, Tudor e Spalletti. Cose dell'altro mondo (calcistico), non in linea con la storia del club torinese. Anche questo certifica che lo status è cambiato, societario e di conseguenza sportivo. Senza una dirigenza forte non si va lontano. Eppure qualcosa si sta muovendo sotto l'aspetto dirigenziale e non solo. Fermo restando la mancanza di un ds, il management si è ristrutturato, a parte la conferma di Ferrero alla presidenza. Comolli Amministratore delegato e sostanziale plenipotenziario dell'area sportiva, Modesto dt e Chiellini responsabile delle strategie della società. Pare sia stato proprio l'ex capitano a scegliere Spalletti, uno tra i più preparati allenatori in circolazione. Il tecnico toscano in effetti sembra l'uomo giusto, per riportare la Juve ai fasti di un tempo. Servirà tempo e l'aiuto di tutti, in primis della società, per esempio già nel mercato di gennaio, sempre e comunque tenendo presente la politica di sostenibilità in atto ormai da qualche anno.
Spalletti dunque il primo punto fermo per l'inizio di una nuova era. Il suo contratto scade a giugno, ma l'impressione si possa continuare, a meno di cataclismi in questa stagione. “Luciano vive per la Juve, la sua è una missione”. Basterebbero le dichiarazioni di Chiellini per capire l'importanza di aver ingaggiato l'uomo di Certaldo. Del resto parla la sua storia. Ad eccezione della Nazionale, ma quello del ct è un altro mestiere, ha vinto ovunque o comunque ha lasciato il segno e creato di presupposti per farlo: Roma, Zenith, Inter, Napoli. La sua missione nella Juve è difficile, ma non impossibile. Qualcosa si è già visto: dagli accorgimenti tattici alla comunicazione, passando per la rivitalizzazione di alcuni giocatori. Su tutti Koopmeiners. L'olandese sembrava un alieno sbarcato nel mondo bianconero. Ma anche Kostic, per non parlare di Miretti. Prossimo step Zhegrova. Il primo in realtà a trarre beneficio dalla cura è stato Vlahovic, ma la sorte ha voluto che si infortunasse. Un capitolo a parte merita Yildiz. Per il turco esaltazione massima con la nuova guida tecnica. Ormai leader indiscusso di questa squadra. Quindi un punto fermo per Lucio, ma in generale per la Juve del presente e del futuro. Lo ha detto lo stesso Chiellini nel pre Udinese: “Farà parte di questa squadra ancora per tanti anni”. Le vie del mercato sono infinite, ma le big europee prendano nota.
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