Bremer al rientro ma non basta: la Juve affonda (e nessuno sembra accorgersene)

Bremer al rientro ma non basta: la Juve affonda (e nessuno sembra accorgersene)TUTTOmercatoWEB.com
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Oggi alle 00:27Primo piano
di Massimo Reina
Il calcio è fatto di uomini, non di miracoli. E la Juve lo sta imparando a caro prezzo: in questo momento, ha bisogno di tutti e non solo di un eroe.

Bremer è un animale da campo. Ti arriva addosso con la potenza di un treno e la calma di chi sa leggere il gioco meglio di chiunque. Eppure, guardi la Juventus e capisci subito che nemmeno un fuoriclasse può vincere da solo. La sua assenza per infortunio è stata una lezione amara: la difesa crolla, il centrocampo si affloscia, e l’attacco si aggrappa a qualche sprazzo di genio.

E mentre il brasiliano rientrerà presto, la società sembra ignorare la realtà: non basta avere un campione se intorno a lui tutto è fragile. Serve costruire, investire, dare sostanza e personalità agli altri reparti. Ma no, la Juve continua a navigare a vista, sperando che Bremer da solo risolva miracolosamente tutti i guai della retroguardia, e che negli altri reparti dei discreti giocatori diventino di colpo Pirlo e Zidane. 

E allora guardi la proprietà e ti viene da sorridere, amaro, perché sembra che nessuno voglia prendere sul serio la costruzione della squadra. Si parla di budget, strategie, “progetti futuri”, ma quando il futuro coincide con l’assenza di un solo difensore di livello mondiale, ti accorgi che il presente è un campo minato. Serve coraggio: investimenti mirati, innesti giusti, uomini con personalità. Non basta Bremer, non basta mai.

Eppure, lui torna presto. Torna con la forza di sempre, con il carattere di chi può fare la differenza anche nelle giornate peggiori. Ma la squadra non può più permettersi di vivere di fiammate singole. Serve un reparto d’acciaio, una catena di giocatori che si proteggano, che si parlino, che diano sostanza al talento del brasiliano. Serve la Juve che molti ricordano: solida, concreta, spietata. Non questa versione che affoga tra le proprie lacune e l’indifferenza dei vertici. Il calcio non è magia, non è fede cieca: è uomini, scelte, sangue e sudore. E la Juventus, in questo momento, ha bisogno di tutti e non solo di un eroe.