Gravina vice di Ceferin, premio fedeltà anti-Juventus o prove di addio alla Figc?

Gravina vice di Ceferin in fondo non sorprende più di tanto, soprattutto il mondo Juventus. Il numero uno della Figc nell'aprile del 2021 viene eletto nell'Esecutivo Uefa e di fatto diventa il più fedele alleato del capo del Governo del calcio europeo, ieri unico candidato quindi confermato fino al 2027. L'ex proprietario del Castel di Sangro dei miracoli, dal primo istante appoggia in toto la battaglia di Ceferin contro la Superlega, sconfinata poi nell'opposizione ad Agnelli anche sul fronte giudiziario italiano. Le dimissioni di Andrea e del vecchio cda bianconero sono una vittoria dei due dirigenti. Parziale però. Prima di stappare lo champagne, sul fronte europeo deve esprimersi la Corte di Giustizia dell'Ue per decretare la vittoria della Uefa o dei tre club ribelli (Juve, Real e Barcellona). Conferma dello status quo o sentenza storica stile Bosman? Aspettiamo.
Sul versante italiano intanto si fa sempre più dura la battaglia tra Juventus e Federcalcio per la questione giudiziaria legata a plusvalenze e manovra stipendi. Il 19 aprile il Collegio di Garanzia dello Sport deciderà sul ricorso dei bianconeri rispetto al -15 inflitto dalla Corte Federale. Gravina e i suoi sodali (Chinè e Torsello) hanno preso una batosta non trascurabile dal Consiglio di Stato che ha reso improcedibile il loro ricorso, confermando la sentenza con cui il Tar ha dato ragione alla difesa consentendo prima di visionare, poi di includere le famose due carte Covisoc in giudizio. Un'arma in più per la Juve. Forse decisiva. Peraltro la giustizia ordinaria ha scavalcato quella sportiva, prima ancora che quest'ultima finisca il suo percorso. In un Paese normale, basterebbe per le dimissioni del Presidente della Figc, del Procuratore Federale e del capo della Corte. Ma siamo in Italia. Tutto questo, in attesa della vicenda stipendi.
Fino a qualche giorno fa, dalla Figc ci descrivevano un Gravina molto teso perché “combattere contro la Juventus non è mai cosa semplice”. La nomina a vicepresidente Uefa è un sostanziale premio fedeltà da parte di Ceferin, forse non casualmente tornato all'attacco contro la Juve negli ultimi giorni. Strategia per mettere pressione ai giudici italiani o timori per il verdetto della questione Superlega? Forse entrambe le cose. Occhio però agli esiti delle vicende giudiziarie. Una sconfitta su tutti fronti potrebbe portare al commissariamento della Federcalcio e la poltrona europea in quel caso sarebbe il salvagente di Gravina. Un precedente. Nel 2011 l'allora Presidente della Uefa Platini nominò suoi vice Abete (anche lui già nell'Esecutivo) che dopo tre anni lasciò la guida di via Allegri in seguito all'eliminazione dell'Italia al primo turno dei Mondiali. Chissà.
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