Juventus-Milan, Tudor in conferenza: "Milan squadra forte. Contento delle ultime gare. Modric? Speriamo faccia c..are"

La Juventus è pronta al grande appuntamento contro il Milan, crocevia fondamentale del calendario bianconero. Poco fa si è conclusa la conferenza stampa di vigilia di Igor Tudor all’Allianz Stadium, durante la quale il tecnico ha presentato la sfida valida per la 6ª giornata di Serie A, aggiornando su formazione, condizioni dei giocatori e strategie per affrontare i rossoneri, chiudendo con una battuta sul suo amico e avversario di domani, Modric. Come sempre, BianconeraNews ha seguito l’evento in diretta testuale, riportando minuto per minuto le parole del tecnico. Ecco il riassunto completo delle dichiarazioni di Tudor:
CONFERENZA STAMPA DI IGOR TUDOR PER JUVENTUS-MILAN
Buongiorno Mister. Domani la grande sfida col Milan, che gara si aspetta?
"Non so prevedere che tipo di partita sarà, non ho la sfera di cristallo. Il Milan è una squadra di altissimo livello, con un grande allenatore e giocatori di qualità. Stanno attraversando un buon momento, ma giochiamo in casa nostra e dovremo disputare una grande gara".
Come spiega i tanti pareggi?
"È vero, manca la vittoria. Quando analizzo le partite però guardo prima di tutto la prestazione. Contro Villarreal e Atalanta abbiamo fatto due ottime gare, secondo me migliori dei nostri avversari. Ci è mancato davvero poco per portare a casa i tre punti. La squadra sta bene, è in crescita e nelle ultime uscite mi è piaciuta. Ma siamo la Juve, e il pareggio non può bastare".
La Juventus attuale è una squadra incompiuta?
"Più chiara identità di così non si può avere: da sei mesi giochiamo con lo stesso stile e gli stessi principi. Il Milan ha la propria identità da tempo, ma su questo aspetto la mia opinione è chiara".
Cosa sta facendo per dare più equilibrio alla squadra, specie a centrocampo?
"Equilibrio lo chiedo fin dal primo giorno. Cerchiamo di fare il massimo sia in fase offensiva che difensiva. Scegliamo i giocatori giusti e proviamo a fare i cambi corretti anche durante la partita. A me interessa vedere la squadra applicare ciò che deve, poi è normale che a volte non ci riescano per tutti i novanta minuti: ci sono difetti e limiti, su cui lavoriamo continuamente, anche individualmente. Lavoriamo ogni giorno anche sui calci piazzati: a volte funziona, altre no. La squadra mi piace perché ha identità e sa cosa fare con la palla e senza. Poi certo, manca la vittoria, e nel calcio sappiamo tutti che quando si vince si analizza in un modo, quando si perde in un altro. Io da allenatore devo osservare tutto come lo vedo. Nell’intervallo dico sempre le cose come stanno, indipendentemente dal risultato".
Nel dopo partita col Villareal molti dei suoi giocatori hanno parlato di mancanza di cattiveria: c'è un problema di braccino corto?
"In conferenza i ragazzi devono pur dire qualcosa. Sul gol subito da Veiga ho già spiegato: non è questione di uomo, zona o quanti siamo. Lì è mancato il peso specifico di uno che dice "la palla la prendo io". Fa parte dei difetti, a volte li paghi e a volte no. Ho messo Vlahovic apposta per avere centimetri. Quando parlo di limiti e difetti, a volte manca un giocatore che si prenda responsabilità. Va accettato: a volte i difetti li paghi, altre volte no. Il calcio è questo, ci sono mille varianti".
Mister, per domani la sua priorità quale è?
"Non ho priorità, mi interessa tutto. I passaggi devono essere giusti. Con giocatori tecnici viene facile fare passaggi corretti, ma si vince con cuore, voglia, determinazione e calci piazzati. Riaggressione, palla persa: voglio vedere tutto, tutti i giorni. A volte vedo, altre no, ma ci lavoro forte. Provo ad aiutare tutti i miei giocatori e voglio bene a tutti. Cerco di sostenerli per farli rendere al meglio".
Questo è il momento più difficile da quando è alla Juventus?
"A me dei numeri non interessa. La squadra nelle ultime due partite è cresciuta e questo mi interessa: che facciano ciò che alleniamo e che diano tutto. Il risultato dipende da tanti fattori".
A questa squadra manca forse concretezza?
"Poco concreti, ma generalmente ciò che produciamo è quasi positivo. Si possono analizzare le statistiche in molti modi. Vorrei che tutti contribuissero in entrambe le fasi: da calciatori offensivi e mediani, e che dai calci piazzati non subissimo gol evitabili, come contro il Villarreal. Lavoro su questo sia individualmente che con la squadra, ma va accettato così".
Bremer e Thuram, può dirci qualcosa?
"Vediamo oggi, con la rifinitura, non posso ancora dire nulla".
Questi continui cambiamenti in avanti non rischiano di mettere in difficoltà i suoi attaccanti?
"Io lavoro con loro dal punto di vista psicologico, non ho altro da aggiungere. Il mio compito è farli rendere al massimo, anche con le mie scelte, ma dipende partita per partita".
Cosa manca e cosa ci vuole per affrontare il Milan?
"Bisogna fare una grande gara. Non vedo differenze particolari, il campo farà vedere chi è più forte, contano poco queste cose. Loro hanno solo il vantaggio di aver giocato domenica".
Cosa le è piaciuto nelle ultime gare della sua squadra?
"La squadra c’è, pedala e fa quello che deve fare. Fare l'analisi da fuori è impossibile. Se non avessimo subito gol contro il Villarreal, il 35-40% delle analisi sarebbero state diverse. Ma non deve essere così. Spesso si danno giudizi di crisi troppo facilmente, manca onestà e cultura calcistica. Io devo restare lucido sia quando si fa bene sia quando si fa male, consapevole dei nostri limiti e debolezze".
Quanto sta performando oggi la sua Juventus e che margini di miglioramento ha? (domanda del nostro Direttore Antonio Paolino)
"Non lo so, vediamo domani che partita farà la Juve. Penso che giocherà una bella gara. C’è da giocare, da scendere in campo e dare tutto con le nostre forze, le nostre qualità e sfruttare le loro debolezze".
E' preoccupato dai gol evitabili, considerando che si ripetono? Come si possono migliorare certi momenti della gara?
"Mi preoccupa tutto e niente. Io vivo nell’attenzione quotidiana su ogni dettaglio. Quando hai 4-5 giocatori di 30 anni puoi lavorarci meglio. Non esiste mai una sola partita, ci sono più partite dentro la stessa. Ci sono situazioni inspiegabili e mille varianti da interpretare".
Mister, un giudizio sul suo connazionale Modric
"Ho giocato con lui anche in Nazionale. Ha fatto la storia del nostro popolo, non nascerà mai più uno così: ha vinto il Pallone d’Oro, la Champions. Lui ha 40 anni e gioca a questi livelli… è un’altra storia nella storia. Speriamo domani faccia cag…re (ride, ndr)".
ORE 14:19 - TERMINA LA CONFERENZA STAMPA DI IGOR TUDOR
Iscritta al tribunale di Torino al n.70 del 29/11/2018
Iscritto al Registro Operatori di Comunicazione al n. 18246
Direttore responsabile Antonio Paolino
Aut. Lega Calcio Serie A 21/22 num. 178
