Nerozzi: "Juventus, un altro 'anno zero': rosa fragile, mercato flop e il caso Yildiz..."
La notte del Maradona ha mostrato una Juventus spenta, quasi stordita, lontana parente della squadra che avrebbe dovuto sfruttare l’effetto-Spalletti. A scriverlo è Massimiliano Nerozzi sul Corriere della Sera, sottolineando come iI tecnico lo avesse ammesso senza giri di parole: «Era una prova di maturità e siamo stati rimandati». Un giudizio che pesa, perché arriva in un momento in cui i bianconeri arrancano in campionato — settimi — e si giocano una fetta di Champions nella sfida con il Pafos.
Il bilancio del nuovo allenatore non è disastroso, ma neppure entusiasmante: otto partite, quattro vittorie, tre pareggi e una sconfitta. È però quel ko a Napoli ad aver scoperchiato una serie di dubbi e tensioni che covavano sotto la cenere. Al centro, l’azzardo tattico di Yildiz falso nove: una scelta che ha messo fuori gioco David e Openda, i centravanti veri, in nome di un’idea di palleggio che non si è mai vista. Un tentativo alla Guardiola, ma senza i presupposti.
Il problema, forse, va oltre la singola partita. Spalletti, per sua stessa ammissione, pretende di più da Yildiz: «Non posso far giocare solo un quarto d’ora a un ragazzo pagato 45-50 milioni». Una frase che sembra svelare il retroscena: questa rosa, così com’è, non regge il confronto con le big europee e neppure con le prime della Serie A. Non in maniera convenzionale, almeno.
È qui che emerge la criticità più grande. Da anni la Juventus vive in una sorta di eterno ritorno, un’odissea di stagioni che ripartono sempre da capo, bruciando giocatori, idee, milioni. I casi Koop, sacrificato in difesa; Joao Mario, già in discussione; Zhegrova, talento per spezzoni e non per interi match; e lo stesso Yildiz, oscillante tra gioiello e sospetto. Il mercato di Comolli, che doveva segnare la svolta, sta lasciando più interrogativi che certezze. E la gestione del talento di Kenan Yildiz, tra pressioni, aspettative e sostituzioni discutibili, diventa lo snodo che dirà la verità su tutti.
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