Spalletti crede davvero alla miracolosa rimonta?
Luciano Spalletti è stato al solito prodigo di spiegazioni nella conferenza stampa alla vigilia di Juventus-Pafos di Champions League. Il tecnico toscano si è soffermato su diversi singoli, ovviamente punzecchiato dai giornalisti presenti in sala stampa: da Yildiz a David e Openda, passando per i recuperati Bremer e Rugani.
L’unica indicazione data in termini di formazione è la titolarità di Zhegrova, tanto invocato dai tifosi, per il resto ha lasciato intendere che il 4-3-3 rimane ancora lontano e che difficilmente si giocherà di nuovo senza una punta di ruolo. In generale, Spalletti ha confermato i limiti della sua squadra, su tutti quello di trovare continuità di prestazioni all’interno della stessa partita e per diverse partite.
Nonostante questa incapacità di fare buone cose con costanza, a specifica domanda, l’ex tecnico di Napoli, Roma e Inter non ha indietreggiato sulle sue aspettative iniziali, quando disse di voler rientrare nella lotta per lo scudetto. Oggi è complicato anche il 4° posto, ma Lucianone predica fiducia, ma sembra essere più una fiducia di facciata. I numeri, che a volte servono e a volte no (cit.), dicono che la media punti è quasi la stessa di Tudor, idem la media gol subiti e quella dei gol segnati, anche se i tiri verso la porta avversaria sono aumentati.
Oggi è davvero azzardato pensare che la Juve possa rientrare tra le prime per il titolo, ma le classifiche di campionato e Champions sono sicuramente migliorabili. Non è una squadra in grado di primeggiare questa, a meno di stravolgimenti che non sono all’orizzonte nel mercato di gennaio, ma sicuramente si può e si deve fare meglio di così.
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