Trevisani a RBN: "Quella di oggi non è la Juve. Spalletti? Serve tempo"

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Oggi alle 11:59Primo piano
di Quintiliano Giampietro
La Juve impegnata stasera contro il Pafos in Champions, Spalletti e non solo tra gli argomenti trattati da Trevisani su Radio Bianconera

Riccardo Trevisani è intervenuto a Radio Bianconera, durante Rbn Cafe. Il giornalista ha parlato di Juve. In primis di Spalletti, rispetto alla sua ammissione di colpa per la sconfitta di Napoli : "Tutti dopo l'infortunio di Vlahovic, si è parlato di Yildiz falso 9, come successe con Totti. Io credo non volesse dare punti di riferimento al Napoli, non è andata bene. Se n'è accorto lo stesso tecnico durante il match, questo era il mea culpa. Quando sono state pubblicate le formazioni si è parlato di brutta formazione. La gestione della Juve degli ultimi anni, quando a Giuntoli si contestava Koopmeiners, voglio conoscere chi non abbia detto si trattasse di ottimo acquisto. Poi altre scelte dell'ex dirigente. Bisogna parlare prima. Spalletti ha sbagliato, si va avanti. Alla fine l'ammissione di colpa sia relativa ai cambi".

Su Zhegrova: "Resto un pò perplesso. Lui dopo Yildiz è il più forte della Juve. Magari al terzo posto possiamo metterci Vlahovic. Il kosovaro ha giocato poco perché non sta bene fisicamente, non c'è altro. Schierarlo questa sera penso possa fare ui tempo per mettere la gara sui binari giusti. Siamo nel campo delle ipotesi. Non so quanti minuti abbia". Su Thuram: "Io credo che Spalletti sia arrivato da 5 settimane e tutti vorrebbero già dare giudizi definitivi sul suo approdo alla Juve. Se si vuole ricostruire e tornare ai fasti, continuare a cacciare allenatori e dirigenti non va bene. Quella di oggi non è la Juve. La gente va fatta lavorare. Luciano, a parte la Nazionale, ha fatto sempre bene. Facciamogli fare una stagione. Thuram è fenomenale, anche se Miretti è spallettiano. Ci vuole tempo. Servono giocatori forti e gli allenatori devono essere messi nelle condizioni di poterli utilizzare". Su David e il peso della maglia: "Io credo che lui abbia capito dove si trova e soprattutto di non essere titolare. Non si sente sicuro e questa non è la sua abitudine, rispetto al Lille che non ha pressione. La Juve è un'altra cosa. Ma non è scarso, lui segna se gli costruiscono occasioni".