Balzarini: “Tether, mossa strategica, ma Elkann non vende”

Balzarini: “Tether, mossa strategica, ma Elkann non vende”TUTTOmercatoWEB.com
Oggi alle 14:06Altre notizie
di Massimo Reina
Proposta formale da circa un miliardo di euro sul tavolo della Juventus: provocazione o il primo segnale di una battaglia finanziaria?

Tether ha formulato ufficialmente una proposta di acquisto per rilevare l’intero pacchetto azionario del club bianconero. La Juventus ha tempo fino alle ore 18 del 22 dicembre per accettare o respingere l’offerta, che impone per statuto la convocazione di un consiglio di amministrazione straordinario per la sua valutazione. Ma secondo quanto riferito da Gianni Balzarini sul suo canale YouTube, fonti vicine alla proprietà fanno però sapere che Exor non ha alcuna intenzione di vendere la Juventus.

Una posizione che non sorprende: John Elkann non avrebbe mai aperto spiragli a una trattativa di questo tipo, mantenendo una linea di assoluta continuità sulla proprietà del club. Tether, già azionista con una quota dell’11% e rappresentata da un membro all’interno del CdA juventino, avrebbe avanzato un’offerta da circa un miliardo di euro per diventare proprietaria totale della società. Una cifra importante, che certifica la solidità finanziaria del gruppo guidato da Paolo Ardoino, nonostante il recente declassamento di Standard & Poor’s legato all’esposizione nel settore delle criptovalute.

Balzarini individua due possibili chiavi di lettura dell’operazione. La prima: un tentativo reale, consapevoli che un’offerta di questo tipo implica la disponibilità immediata delle risorse economiche necessarie. La seconda: una mossa strategica e mediatica, sapendo che Exor dirà no, ma sfruttando il malcontento di una parte della tifoseria nei confronti della proprietà per creare pressione e consenso. Al momento non è arrivato alcun comunicato ufficiale da parte della Juventus, ma la sensazione è che la risposta di Exor sarà netta. Resta però un tema delicato: i rapporti futuri tra Exor e Tether all’interno del CdA, considerando che una proposta di tale portata, se respinta, potrebbe inevitabilmente incrinare gli equilibri interni.