Buon compleanno, Marcelo Zalayeta: l’uomo dei gol pesanti che ha scritto notti da leggenda
Oggi la famiglia juventina festeggia Marcelo Zalayeta, uno di quei calciatori capaci di lasciare un segno indelebile pur senza essere sempre sotto i riflettori. Arrivato a Torino nell’autunno del 1997, giovanissimo, dopo l’esordio in Serie A con gol contro il Napoli, Zalayeta ha incarnato per anni il ruolo dell’arma segreta: non sempre titolare, non sempre al centro dei titoli, ma letale quando contava davvero. Di quelli che si ricordano per i momenti più che per le statistiche. Se c’è un attimo che consegna Zalayeta alla storia bianconera, è il 9 aprile 2003, quarti di finale di Champions League, ritorno al Camp Nou. La Juventus è sotto pressione, rimasta in dieci dopo l’espulsione di Edgar Davids, e il Barcellona spinge per ribaltare la sfida; il portiere blaugrana è Bonano. Si va ai supplementari e il mondo si aspetta il colpo catalano. Invece, la storia decide di vestirsi di bianconero: minuto 114, Birindelli scende sulla destra e pennella un cross teso al centro dell’area; Zalayeta legge la traiettoria, si stacca dal marcatore e colpisce di piattone al volo, glaciale, chirurgico. Bonano è battuto, cala il silenzio sul Camp Nou e nelle case di milioni di tifosi bianconeri esplode un urlo: 1-2 Juventus, semifinale conquistata, epopea scritta. Nei suoi anni bianconeri Zalayeta non ha mai smesso di togliersi e togliere soddisfazioni, decisivo col Real Madrid nel 2005, protagonista nella parentesi in Serie B da “vecchia guardia”, autore di reti pesanti in Coppa Italia e in Champions, 34 gol totali ma un peso specifico da gigante. Nel cuore dei tifosi juventini rimane quell’immagine: maglia numero 25, braccia al cielo, il Camp Nou ammutolito e i compagni che gli corrono incontro. Perché ci sono campioni che riempiono i titoli e poi ci sono campioni che riempiono la memoria. Buon compleanno, Marcelo Zalayeta, l’uomo che ha trasformato i minuti decisivi in ricordi eterni.
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