Dino Baggio: ''Zidane era imprevedibile su tutto. Buffon? Il portiere più difficile a cui segnare''

Dino Baggio: ''Zidane era imprevedibile su tutto. Buffon? Il portiere più difficile a cui segnare''TUTTOmercatoWEB.com
© foto di Federico De Luca
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di Alessia Mingione

Nel corso della puntata ''Storie di Serie A'' di Radio TV Serie A, l'ex Juve Dino Baggio, ha raccontato alcuni episodi della sua carriera.

MODELLO DA SEGUIRE IN CAMPO - ''Mi piacevano tanto Antonioni e Tardelli, dei giocatori completi, non degli specialisti. Marco sapeva fare tutti i ruoli e io prendevo esempio da lui che tra l’altro ho avuto anche come allenatore della Under 21''.

TRAPATTONI - ''Per me è come se fosse stato un padre, stravedeva per i giovani: alla fine di ogni allenamento mandava i giocatori più anziani a fare i massaggi mentre lui rimaneva un’ora con i giovani a fare tecnica”.

PORTIERE DIFFICILE A CUI SEGNARE - ''Fortunatamente ce lo avevamo in casa: era Buffon. Mi ricordo che con Malesani alla fine degli allenamenti restavamo al campo ad allenare i tiri in porta e quando Gigi decideva che tu non dovevi fare goal non riuscivi a segnare in nessuna maniera, e aveva 18 anni. Capii da subito che sarebbe diventato un grandissimo: ha esordito in casa contro il Milan e fece tre o quattro parate strepitose a solamente 17 anni e mezzo''.

AVVERSARIO DIFFICILE - ''Ho affrontato diversi campioni ma Zidane era imprevedibile su tutto: forte sia fisicamente che tecnicamente. Con lui o temporeggiavi e aspettavi che la scaricasse o ti saltava sempre, giocarci contro era sempre complicato''.

MONDIALE DEL 98' - ''Esordisco con Cesare Maldini nell’under 21 a 18 anni, era come un padre per me. Nel ’98 abbiamo fatto un bel mondiale, purtroppo abbiamo incrociato l’unica squadra che secondo me poteva fermarci, credo che se non l’avessimo beccata saremmo andati in finale noi. Loro erano fortissimi ma se quel tiro di Baggio (Roberto n.d.r.) non fosse uscito di un niente saremmo passati noi perché c’era il golden goal”.