È come l'anno scorso, è come l'anno prima - Le Contropagelle di Marco Sanfelici

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di Alessio Tufano

di Marco Sanfelici

PERIN  7: Ciò che mi preoccupa davvero è pensare che il presunto titolare abbia prenotato il posto per domenica prossima. No, sorvolo su un paio di parate salva Champions da...portiere, perché ordinaria amministrazione per un estremo difensore, ma mi soffermo sulle urla e le indicazioni verso i difensori: non ci ero più abituato! Se poi, nonostante tutto questo, Rugani e Gatti si portano gli avversari nell’area piccola, allora non c’è salvezza, ma non è colpa di Perin.

KALULU  6: Presidia la fascia destra bassa senza particolari fatiche, poiché i pericoli giungono dalla opposta parte. Buchanan non pervenuto. Certo, Pierre ha il passo che mi ricorda Emerson il Puma e non si può pretendere che faccia Beep Beep, mentre viene inseguito da Willy il coyote.

GATTI  6,5: Come andare in difficoltà nell’assegnazione di un voto. Per la gara disputata, meriterebbe una decisa insufficienza, dato che partecipa (o non partecipa!) in modo disastroso in entrambi i goal presi. Si fa goffamente saltare da Mikautadze nel primo e si contrappone a Veiga come un’educanda che salta con la corda. Poi, in un raptus che andrebbe studiato all’Università, si improvvisa Pelè in rovesciata e, grazie alla complicità di Arnau Tenas, realizza il pari da cartolina. Fate un po’ voi…

KELLY  6: Chiamato agli straordinari da subito su Pepè, scheggia impazzita ma lucida. Tant’è che in un quarto d’ora fa più danni l’ala di colore che l’intero Villareal. Kelly subisce e reagisce, paradossalmente funzionando meglio dopo l’uscita di Cabal. Non indietreggia, almeno non lo vorrebbe fare.

CAMBIASO  5:  Prima a destra, poi a sinistra, sembra un politico “trasformista”. Lo sballottamento non lo agevola. Farraginoso nella spinta, vanesio nel perdere contrasti e palloni. Per carità, l’impegno non manca, ma è uno dei primi ad andare in debito di ossigeno, per essere cambiato solo all’80°. Se non altro si risparmia la partecipazione al patatrac finale (RUGANI  S.V. Lui sì che partecipa al dramma dell’ultimo minuto e senza catarsi. Della serie: quando entra Rugani, siamo alla canna del gas)

LOCATELLI  7,5:  La domanda sorge spontanea: come si può fare a meno di Locatelli? Ora come ora, da solo, è mezza squadra. Mette ordine, contrasta con efficacia, rilancia l’azione, detta i tempi. Ed è pure capitano. Nient’altro da aggiungere, Vostro Onore.

McKENNIE  5,5: Per dinamismo e prestanza fisica, sta a Thuram come chi scrive sta a Schwarzenegger. Supplisce col senso della posizione, ma alla lunga resta senza benzina e son dolori. Ha l’unica occasione del 1° tempo per far male alla difesa ceramista. Se la traversa non abortisse il tiro di David, Weston sarebbe un eroe, ma Eupalla è in tangenziale.

CABAL  S.V.: Domanda col senno di poi: è il caso di rischiare un riabilitato dell’ultima ora in una gara tesa e tosta? Sta di fatto che dopo un paio di rincorse su Pepè e rete subita, si infortuna all’adduttore destro rilanciando verso la trequarti avversaria. Fine del Cabal, quarto di centrocampo (e qui si aprirebbe un dibattito da Tribuna Politica dei tempi di Ugo Zatterin). (JOAO MARIO  5,5  A freddo con gli spagnoli che attaccano, non è proprio il massimo. Se la cava o di riffa o di raffa, limitando i  danni. Resta stabile sulla fascia, anche perché l’intasamento in mezzo, non gli permette qualche sua solita sgroppata centrale)

KOOPMEINERS  4: Una sola parola: basta! Viene il dubbio che qualcuno scavalchi il mister nell’imporre, per questioni di minusvalenze, la presenza dell’Olandese Fantasma. Non è possibile pensare che in campo ci vada per scelte tecniche, perché esse suggerirebbero di confinarlo nella poltroncina della fila 4 numero 28 della tribuna ovest. Della serie: non serve a nulla. Passaggi sbagliati degni di Ridolini, uno stop a seguire che serve involontariamente Yildiz, la fiera delle mostruosità. (CONCEICAO  7: Dichiarazione di come si possa “cannare” di brutto la scelta di un giocatore, quando la scelta del mister incide eccome sulla partita. In 5 minuti Cico propizia un goal per David, che inventa come non segnare da dentro la porta; va alla conclusione deviata in corner; legge perfettamente un retropassaggio di Parejo, resiste ai tentativi di abbattimento e scaraventa la palla in porta per il vantaggio della Juve. Come voltare la gara come un calzino in pochi attimi. Adesso andate avanti voi che a me scappa da ridere, pare dire esultando).

YILDIZ  6: Per la volontà di incidere, più che per la reale portata della prestazione. Hai voglia a fare dribbling, finte, scatti e veroniche: prima o poi la fatica fisica e mentale chiede il conto. Kenan sta attraversando un periodo di appannamento, anche perché le difese lo studiano e trovano antidoti. Oltretutto non è pensabile che l’intera pericolosità dell’attacco bianconero sia determinato dalle sue giocate. Urgono correttivi. (ADZIC  S.V.  Altra scelta che puzza di arroccamento nella difesa ad oltranza. Il ragazzo merita ben altro trattamento)

DAVID  5,5: Scellerato e sfigato. Si mangia a quattro palmenti il pari servito da Cico, forse come nemmeno Pacione; fa il massimo per realizzare l’1 a 3 che chiuderebbe la partita, servito da un tracciante di McKennie, ma la palla va sulla traversa beffardamente. Quando si dice che non sia serata… (VLAHOVIC  S.V.: La sostituzione più inutile degli ultimi 15 anni. O Dusan va dentro al 70° o resta in panca. Inserirlo al 86° in piena bagarre difensiva per blindare il risultato, sa tanto di confusione totale nella mente del mister. Viene a mancare un uomo in ripiegamento e si paga dazio)

TUDOR  5: Anche meno. Sta prendendo il vizio di mettere in campo formazioni cervellotiche e poco equilibrare. Perché Cabal a sinistra alto? Perchè Koop dove c’entra come i cavoli a merenda? Perchè lasciare il pallino ai padroni di casa a più di un quarto d’ora dalla fine? Perchè non provare a tenere la squadra più su del centrocampo, con un Zhegrova che perde tempo facendo il giocoliere a 80 metri da Perin? Perchè Igor, perché? Se col Borussia ci è andata bene, col Villareal si paga pegno e con la malcelata convinzione che, affrontata con un pizzico di coraggio in più, la gara si porterebbe a casa con 3 punti. Passi la scarogna della traversa colpita da David, ma subito dopo deve entrare Dusan, per far salire la squadra e poi Zhegrova per tenere il pallone distante dalla nostra area. Pazienza se poi la cosa non sortisce risultato, ma almeno si esce dal campo convinti di averle provate tutte e non con mani e piedi legati da Marcelino e pure incazzati. Alla vigila un pareggio sarebbe potuto anche andare bene, ma cosi no: così è buttarsi via. E non va bene. Siamo al posto 23 in classifica, dentro agli spareggi, ad un soffio dall’inferno. Occorrono scelte di campo e di valutazione. E caro Tudor, sveglia.