Il popolo della Juve come un Parlamento: ottimisti, attendisti e disfattisti

I tifosi della Juve sono in agitazione per gli ultimi risultati e non solo. Il timore di vivere un'altra stagione di sofferenza è concreto. L'umore si divide tra chi ha fiducia in questo progetto, altri invece vogliono prove più certe prima di dare un giudizio, mentre non mancano i soliti pessimisti, con il dito puntato su Tudor.
Se dovessimo immaginare il variegato mondo dei sostenitori della Juve come un Parlamento calcistico, ci sarebbero pochi subbi sulla divisione. Chi ha un amore incondizionato per questi colori resta ottimista e vede un futuro roseo. O meglio, ha pazienza. “Prima o poi torneremo”, il refrain. Tutto sommato siamo solo all'inizio della stagione, in fondo la squadra è seconda in classifica ad un punto dal trio di testa. E se non ci fossero stati gli errori arbitrali a Verona, avrebbe potuto essere in vetta. In Champions League il cammino comunque è lungo. Fiducia in Tudor, anche perché ama la Juve, ha indossato per 9 anni questa maglia e conosce bene l'ambiente. Igor ha ricreato un gruppo e questo è un dato oggettivo, ora necessita di tempo per definire la squadra. A chi accusa un ritardo di condizione fisica, il partito dell'ottimismo ricorda i condizionamenti del Mondiale per Club, con probabile preparazione mirata ad avere il top della forma in un determinato periodo. C'è una parte di verità in queste considerazioni, ma anche giustificazioni dettate dal sentimento, in antitesi con l'obiettività.
Un'altra parte di tifosi invece attende con ansia il decollo della Juve targata Tudor. Nessun giudizio preventivo, né illusione, ma tanta pazienza. La rosa tutto sommato è di livello, anche se a centrocampo il deficit è evidente. In questo caso, in attesa del mercato di gennaio, c'è sempre la missione legata a Koopmeiners. Se l'olandese finalmente torna ad essere il giocatore ammirato a Bergamo, sarebbe un nuovo acquisto. Proprio sulla linea mediana. Idem sulla crescita dell'allenatore: applausi per il modo in cui ha saputo ricostruire uno spogliatoio pieno di crepe dopo la gestione Motta, ora però serve il salto di qualità sul fronte campo. L'attesa continua, non si sa però fino a quando possa durare. Prima o poi bisogna svoltare.
Nella parte più buia del virtuale Parlamento, ci sono i disfattisti. Nessuna speranza di poter vedere una Juve competitiva per traguardi importanti. Anzi, c'è il rischio non si ottenga nemmeno la qualificazione in Champions League. Le rivali sono più attrezzate e hanno allenatori migliori. L'impressione è che da qualche anno, ci sia una schiera di cecchini pronti a sparare quando le cose vanno male. Anzi, sperano nei risultati negativi per poter agire. Sono i cosiddetti tifosi a vittoria, ammesso possano essere definiti veramente sostenitori dei bianconeri. Nel loro archivio non può mancare l'hashtag che precedere il nome dell'allenatore di turno e l'out. Sempre, comunque, a prescindere. Anche se si sono disputate solo cinque giornate di campionato. Peccato però non offrano soluzioni alternative alle loro sentenze di condanna. Cari disfattisti, così è troppo facile.
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