FACCE DA JUVE– Gorrotxategi, il gemello di Zubimendi

Zubimendi è forte. Di quelli veri. Gioca col cervello e con il petto in fuori, legge il gioco come un professore e lo comanda come un direttore d’orchestra. Peccato che la sua musica la vogliano sentire in Inghilterra, dove l’Arsenal sembra pronto a pagare la clausola da 60 milioni senza battere ciglio. E la Juventus? Guarda, prende nota e saluta, perché oggi fare a pugni coi club di Premier è come sfidare un tir a mani nude.
Ma la notizia è che a Donostia, casa Real Sociedad, l’erede Zubimendi ce l’hanno già in casa. Si chiama Jon Gorrotxategi Etxaniz, classe 2002, e ha già le chiavi della mediana futura in tasca. La Real, che di centrocampisti se ne intende da decenni, lo ha spedito al CD Mirandés per farsi le ossa, e lì il ragazzo ha risposto con personalità, tecnica, e quella grinta silenziosa che non fa notizia ma costruisce carriere.
Nel suo DNA c’è tutto quello che serve a un regista moderno: piedi educati, testa alta, visione lunga. Ma soprattutto c’è una cosa che oggi a Torino diventa valore assoluto: è ancora accessibile. Non è (ancora) finito sui taccuini dei miliardari d’Oltremanica, e la Juve, che da anni cerca un metronomo con idee chiare, sta pensando di inserirsi prima che diventi un altro treno perso.
Gorrotxategi non è solo “un giovane interessante”. È una promessa già designata: a Zubieta lo coccolano, lo proteggono, e dicono chiaramente che sarà lui a raccogliere il testimone di Zubimendi. A Torino questo basta per accendere un faro. Perché il futuro – se non puoi comprartelo già pronto – meglio costruirlo da te. E allora occhio a Jon. Faccia pulita, piedi buoni e testa da veterano. Una faccia da Juve, forse. Ma senza le luci della ribalta, solo con l’ambizione nelle scarpe.
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