Juve, prima che in crisi di risultati, sei in crisi da goal: i dati parlano chiaro

La Juventus sta attraversando un momento di crisi abbastanza pronunciata in campionato. Il capitombolo di ieri sera contro il Napoli ha acuito il periodo negativo, vissuto dai bianconeri. Tre sconfitte consecutive in Serie A non si vedevano dai tempi dell'annus horribilis, incastonato nella stagione 2010-2011. Le cadute contro la Lazio, il Sassuolo e i futuri campioni d'Italia partenopei fanno il paio con le battute d'arresto, subite contro il Lecce, il Bologna e il Milan, che avevano aperto una eguale striscia negativa a suo tempo. A preoccupare, però, non sono solo i risultati, che non arrivano e che, attualmente, stanno complicando il comodo raggiungimento di un piazzamento volto alla qualificazione per la prossima edizione della Champions League. Ciò che allarma notevolmente tutto l'ambiente bianconero è l'incapacità di marcare delle reti.

In tal senso, va ravvisata una somiglianza tra le due Juventus "perdenti": se quella, allenata da Delneri, non aveva prodotto nemmeno una rete nelle tre gare contro Lecce, Bologna e Milan, quella di Allegri ne ha concretizzata solo una nello stesso lasso di partite, disputate ultimamente. La Vecchia Signora, dunque, non incide più sotto porta e, quando lo fa, risulta essere spuntata e poco determinante nel finalizzare dei risultati funzionali ai propri obiettivi di classifica. Questa tesi è abbastanza avvilente, ma è supportata dai fatti, che comprendono un contesto più grande rispetto alle ultime otto giornate. I bianconeri, infatti, non hanno marcato più di una realizzazione: l'ultima volta che i ragazzi di Allegri sono riusciti a realizzare almeno due reti dobbiamo tornare indietro agli ottavi di ritorno di Europa League contro il Friburgo, regolato con uno 0-2 grazie alle marcature di Vlahović e Chiesa. Questo periodo di "allergia realizzativa" è uno dei più lunghi, ma non è il più longevo: quello più duraturo risale alla stagione 1979-1979. La compagine, allora allenata da Giovanni Trapattoni, aveva messo insieme un contesto temporale di tredici partite, in cui il quantitativo di gioie non aveva superato la prima unità.